DON OSMAN, 'CHIESE DA RIFARE, DIO E' IN NOI'

(Da AbruzzoWeb) - Da undici anni è parrocco di Roio Poggio (L’Aquila) e da due guida le parrocchia di San Marciano e San Nicandro, della frazione di Santa Rufina e di Roio Piano, nonché della Santissima Annunziata diRoio Colle.

La domenica deve celebrare quattro mese, due nella chiesetta di legno a Roio Poggio (ore 8.45 e 11), poi nell’unica chiesa che ha retto al terremoto a Roio Colle (ore 10) e alle 12 a Santa Rufina di Roio svolgendo la funzione religiosa all’interno del centro polifunzionale, che ''sostituisce" la Chiesa tenda andata distrutta a causa della abbondante nevicata dello scorso febbraio.

Stiamo parlando di don Osman Rafael Prada, 42 anni, conosciuto nel capoluogo abruzzese, ma anche in Italia, con il soprannome di Padre Bomba, grazie alla vittoria ad una puntanta della trasmissione di Canale 5, La Corrida.

Ma per don Osman celebrare Messa ”non è una onere. Anzi. Sono contento di essere un sacerdote da 15 anni. Spero di non aver tanti difetti. Ringrazio poi i miei parrocchiani che mi aspettano tranquilli se qualche volta inizio la Santa Messa successiva con qualche minuto di ritardo”.

Il parrocco di Roio, originario di Maracaibo (Venezuela), è una persona molta amata anche per la sua simpatia.

Due anni fa, quando la sua parrocchia si è ”allargata”, perché l’arcivescovo metropolita don Giuseppe Molinari gli ha chiesto di sostituire don Giovanni, don Osman ha risposto subito di sì. "Ero curioso di fare altre esperienze, anche se già conoscevo molte delle persone degli altri centri di Roio perché frequentavano il santuario di Roio Poggio”.

Il prete sudamericano una volta disse ai suoi parrocchiani che ”la domenica devo bere il ’sangue di Dio’, ma spero che durante il tragitto per recarmi a celebrare la Santa Messa non trovi un posto di blocco delle forze dell’ordine che mi faccia soffiare nel palloncino...”.

Anche nei pomeriggi dei giorni feriali c’è da celebrare Messa. Dal lunedì al mercoledì a Santa Rufina e Roio Poggio, giovedì a Roio Colle e sabato a Roio Poggio. ”Le ripeto - aggiunge don Osman - per me il mio ministero sacerdotale è proprio una missione. Quando sono in auto prego sempre e poi canto”.

Già il canto è proprio la sua passione.

”Ho sempre amato la musica - spiega - ma per caso ho scoperto che la mia passione poteva dare qualcosa anche ai ragazzi della frazione aquilana. Una sera in pizzeria, insieme ai giovani di Roio, ho preso per caso un microfono e ho inziato a cantare e poi ho coinvolto anche i miei commensali a farlo. È stata una festa vera”.

Passando ai problemi della parrocchia, le persone ”mi chiedono di stare sempre più vicini a loro specialmente dopo il terremoto. Io cerco in tutti i modi di coinvolgerli con numerose attività parrocchiali. Tra l’altro provo a 'vincere la rivalità' tra i centri alle porte dell’Aquila, raggrupando, ad esempio, tutti i bambini del catechismo in un solo corso. Inoltre invito i parrocchiani a scegliere di assistere alla Santa Messa nell’orario preferito e non aspettare quella che si svolgerà nella propria chiesa”.

Un altro problema per Roio sono le chiese distrutte dal terremoto.

”La situazione non è felice - prosegue don Osman - il santuario a Roio Poggio è inagibile e per motivi burocratici non partono i lavori finanziati dalla regione Liguria. A Santa Rufina, dopo il crollo della chiesa per il sisma il maltempo dello scorso febbraio ha distrutto la chiesa tenda. Anche in questo ultimo paese devono iniziare i lavori per rendere agibile almeno una parte degli edifici religiosi, ma ancora tutto è fermo”.

A Santa Rufina i residenti sono in fermento.

”Sono contento - esclama don Osman - che le persone lottino per la chiesa, ma ricordo a tutti che Dio è anche dentro di noi. Quello che mi dispiace è che un numeroso gruppo protesta per San Marciano e San Nicandro, ma a Messa poi c’è poca gente. Non parlo di chi abita nei Progetti Case o Map, perché chi può la domenica si reca nella chiesa del suo vecchio quartiere. È anche un modo per rivedere le persone care, visto che dopo il terremoto la gente si è sparpagliata in varie parti del Comune aquilano”.

Tra le iniziative del parrocco, che a ogni appuntamento ricreativo è sempre il primo animatore, c’è quella proposta il primo maggio dello scorso anno, in occasione della ricorrenza per la beatificazione di Giovanni Paolo II.

Oltre trecento persone parteciparono all’iniziativa religiosa che si snodo lungo la via Mariana e nella chiesa di Roio Poggio.

"Quella iniziativa 'Ricordando Giovanni Paolo II' fu un grande successo - dichiara il parrocco - nonostante la chiesa fosse piccola e fuori piovesse”.

Oltre a seguire la parrocchia lei conduce, insieme a Vanni Biordi, un programma radiofonico il sabato mattina su Radio L’Aquila 1: dove trova il tempo?

”Non rubo il tempo - risponde - alla mia vita sacerdotale, ma cerco di sfruttarlo al meglio. Voglio ringranziare il responsabile di Radio L’Aquila 1, Gioacchino D’Annibale, che mi ha dato questa possibilità di parlare di religione in radio. Quando vado a cantare, poi, è di sera. Ho raccolto mille euro,  che  ho donato  per la statua della Madonna di Roio; in altre circostanze ho ricevuto solo dei rimborsi spesa”.

Oltre alla comunità di Roio don Osman pensa anche ai bambini sfortunati del Venezuela, con il progetto ”Una sonrisa para el futuro”.

”Speravo di riempire solo un container di giochi e indumenti - continua - ma siamo arrivati a riempirne due. Il secondo è pieno di materassi che saranno offerti a un ospedale pediatrico oncologico di Maracaibo”.

”A Roio mi sono trovato subito bene - conclude don Osman - perché è stata la mia seconda parrocchia dopo quella di, San Franco ad Assergi di L’Aquila, appena ordinato sacerdote. Poi sono arrivato a Roio, dove è nato San Franco nella Frazione di Roio Piano. Nel mio operato sono sostenuto anche dalle suore”.

 



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