Camarda: Nuova associazione per ricostruire

Una associazione di supporto alla popolazione e per progettare la ricostruzione dopo il sisma del 6 aprile. E’ nata a Camarda, è una Onlus, ed è presieduta da Gianluca De Cecchis coadiuvato da 12 membri del consiglio direttivo e da altri cittadini.
 «Da circa tre mesi e mezzo» afferma De Cecchis «la comunità di Camarda “sopravvive” quotidianamente nella tendopoli allestita nel campo antistante il paese che il terremoto ha gravemente danneggiato. Seppur in condizioni troppo spesso difficili, grazie all’enorme sforzo dei volontari della Protezione Civile della Regione Sardegna, di quelli delle Chiese Valdesi, delle Misericordie, della Croce Rossa, degli psicologi dell’Esercito, nonché dei ragazzi delle Brigate di Solidarietà Attiva, ci si è comunemente sforzati di ricostituire una quotidiana normalità. Tutti i volontari, fin dai primi giorni, hanno messo a disposizione le loro professionalità al fine di rendere quantomeno sopportabile la permanenza nelle tende. Il morale, dopo circa 15 settimane dal sisma, è ovviamente fiaccato. L’associazione Onlus vuole supportare gli sforzi dei volontari e, contemporaneamente, pensare e porre in essere vari progetti al fine di ricostituire un tessuto sociale e culturale che il sisma ha evidentemente modificato». Molti gli impegni già presi. «Siamo attivi» continua De Cecchis «nel reperimento di risorse per la costruzione di un centro polifunzionale, per la ristrutturazione della Chiesa della Madonna di Valleverde che sostituisca la vecchia Chiesa di San Giovanni Battista andata distrutta e, tra le altre cose, anche per la costituzione a Camarda di un gruppo di Protezione Civile. La sensazione diffusa che i proclami dei primi giorni abbiano lasciato il posto ad una realtà ben diversa da quella prospettata, prende sempre più piede tra la gente del posto. Seppur con i pochi mezzi a disposizione, in questo contesto, l’associazione “Insieme per Camarda” opera informando la popolazione sulla reale situazione post-terremoto che va dalla realizzazione del progetto Case, all’interpretazione dei numerosi decreti troppo spesso incomprensibili, all’oggettiva e presumibile tempistica della sempre più problematica ricostruzione».



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