Tragedia a Coppito: muore bimbo di 7 mesi

(Da Il Centro) - Dramma, ieri mattina, al San Salvatore, per la morte di un bimbo di sette mesi che era stato trasportato lì, d’urgenza, a causa di un malore improvviso. Vane, purtroppo, le cure prestate in ospedale per rianimare il piccolo F.L..
 Il bambino, poco dopo essere stato allattato, si è sentito male in casa mentre era con i genitori.
 È stato, secondo quanto si è appreso, un episodio che non era stato per nulla anticipato da sintomi che avrebbero potuto preludere, appunto, a un fatto tanto grave. I genitori che risiedono a Coppito, hanno inizialmente pensato a un rigurgito e comunque è stato avvertito il 118 che in ambulanza ha trasportato subito il bimbo nel vicino ospedale regionale. L’urgenza è stata trattata dai medici del pronto soccorso pediatrico i quali si sono prodigati in tutti i modi nel tentativo di evitare il peggio ma non è stato possibile far nulla gettando nella comprensibile disperazione i familiari.
 La causa del decesso potrebbe essere stata una malformazione cardiaca preesistente o, appunto un rigurgito. Una morte improvvisa, dunque.
 La tragedia non avrà certo una coda giudiziaria visto che è stato fatto il possibile per strappare il bambino alla morte ma la direzione sanitaria ospedaliera vuole andare fino in fondo nel senso che si cerca di individuare la causa del dramma.
 Per questa ragione è stata disposta una autopsia. L’esame dovrebbe essere eseguito domani mattina in modo da poter consentire la celebrazione dei funerali che potrebbero tenersi nella chiesa parrocchiale di Coppito.
 Restando nello stesso argomento (la morte di un bambino) va avanti l’inchiesta riguardante un altro episodio, per la quale sono indagati sei medici. Si fa riferimento al caso di un bambino romano di cinque anni che alcuni mesi fa morì in ospedale. Era arrivato da Roma all’Aquila per una breve vacanza con la famiglia. Per la sua morte sono finiti sotto inchiesta sei medici del San Salvatore. Secondo accuse ancora tutte da dimostrare, essi non riuscirono a diagnosticare un’occlusione intestinale per la quale sarebbe stato opportuno un intervento chirurgico che avrebbe evitato il peggio. Sul caso c’è stata una scrematura visto che dagli iniziali dieci indagati ora sono sei.
 E forse si andrà avanti in tal senso visto che pochi giorni fa una dottoressa indagata è stata ascoltata dal pubblico ministero. Si tratta di Maria Rosa Della Penna che, assistita dall’avvocato di fiducia Ernesto Venta, ha agevolmente dimostrato, atti alla mano, che è entrata in servizio nel reparto quando il caso del piccolo era stato comunque già trattato e dunque si è chiamata fuori. Sembra che le ragioni addotte possano portare a una richiesta di archiviazione della specifica posizione.
 Più in generale, va detto che la colpa medica, negli ultimi anni, ha subìto un ridimensionamento da parte della magistratura che, dunque, ha ridotto il margine della responsabilità.

 



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