Riparazioni Edifici B e C: chi paga?

Gli aquilani terremotati dovranno anticipare i soldi per fare riparare le loro abitazioni di categoria B e C danneggiate dal sisma,  a lanciare l’allarme è il segretario provinciale della Cgil, Umberto Trasatti, il quale si dice sorpreso da quanto risulta dagli atti ed è sempre più dubbioso che sia questa la strada giusta della ricostruzione del capoluogo e dei paesi dell'aquilano.
  Tra gli atti che occorre possedere al fine di riscuotere il contributo statale (alla lettera C dell’articolo 10) si evidenzia come sia necessario esibire documenti attestanti l’avvenuto pagamento delle fatture.
La conseguenza è che la gente dovrà anticipare i soldi e non penso che ci siano molti nostri concittadini in grado di cacciare subito decine di migliaia di euro visto che in alcuni casi le riparazioni saranno davvero molto esose.  Mi chiedo come si pensa che della gente terremotata possa anticipare somme considerevoli posto che molti lavoratori hanno stipendi di appena mille euro e altrettanti sono in cassa integrazione oppure addirittura hanno perso del tutto il posto di lavoro. Trasatti fa anche delle considerazioni più generali. «Se le normative di attuazione, sottoscritte dallo stesso Guido Bertolaso» osserva Trasatti, «non verranno modificate in maniera sostanziale la gente nelle case non ci potrà tornare. Al di là delle anticipazioni che il governo chiede agli sfollati sembra di vedere che si sta andando avanti con estrema lentezza e difficilmente i tempi di rientro potranno essere rispettati. L’impressione è che in parecchi saranno costretti a restare negli hotel della costa o nele tende ancora a lungo. Se poi dovremo restituire le tasse e subire il regime fiscale che sembra ineludibile allora potremo perdere qualsiasi speranza che la città possa tornare alla normalità. Agire in questo modo mi fa pensare, per assurdo, quasi che si sia pianificato involontariamente un modo per far scappare gli aquilani dalla città».



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