Barista di paganica morì per le esalazioni mentre dormiva nella roulotte ci sarà il processo

Ci sarà un processo per la morte del barista Alfonso Tursini deceduto per le esalazioni di una stufetta a gas in una roulotte nella quale l’uomo stava dormendo con la famiglia pochi mesi dopo il terremoto: rinviata a giudizio la commerciante che vendette la roulotte.
 Si tratta di Grazia Pelliccione, che è assistita dall’avvocato Fabio Alessandroni. Prima udienza il 14 dicembre. La donna, più in particolare è accusata di omicidio colposo e lesioni in quanto anche la moglie di Alfonso Tursini, che era nel camper, si salvò, ma fu ricoverata in ospedale in gravi condizioni per un certo tempo.
 «Con una procedura di verifica e manutenzione della stufa si sarebbe evitato l’irreparabile» disse il consulente del pm in occasione di una udienza.
 La tragedia che sconvolse la frazione di Paganica si verificò in via Madonna D’Appari, zona Peep, dove la coppia stava dormendo nella roulotte (acquistata da poco tempo, pagandola 5 mila euro), posteggiata davanti all’abitazione dichiarata agibile. Ma la paura delle conseguenze del sisma aveva indotto i coniugi a prendere tempo per il rientro.
 L’allarme venne dato da, Flavio, di 43 anni, figlio maggiore, consigliato dalla sorella Marilisa di 29 anni, che non era riuscita a contattare i genitori con il telefono. Nonostante i soccorsi tempestivi del del 118 e dei carabinieri della stazione di Paganica non fu possibile salvare l’uomo, noto anche a Paganica per essere stato una gloria della pallaovale locale. La coppia, dopo alcune settimana passate nella tendopoli di Paganica a causa del al terremoto del 6 aprile 2009 comprò la roulotte usata sulla quale l’impianto di riscaldamento non sarebbe mai stato messo in funzione prima. L’onere per l’imputata, ma va provato in giudizio, sta nel fatto che ella avrebbe dovuto verificare il funzionamento della stufa prima di cedere la roulotte. L’avvocato Luciano Bontempo, in occasione della costituzione di parte civile, ha presentato una richiesta di 2milioni e 200mila euro di danni morali e materiali.

 



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