Ricostruzione nelle frazioni, "Una commissione sulla ricostruzione eviterebbe figuracce nazionali"

"Chi afferma che la commissione ricostruzione è un organismo inutile vuole sottrarsi  al controllo sulla coerenza dei risultati conseguiti rispetto a quelli programmati. Il sindaco Cialente dopo aver, per mesi e mesi, affermato che i piani di ricostruzione erano inutili per il recupero urbano delle frazioni e dopo aver, con mesi di ritardo, adottato il piano di ricostruzione della frazione di Tempera convoca la seconda seduta di Conferenza di Servizi, ai sensi del decreto CDR 3/2010 e della L. 77/09, di fatto riconosce l’utilità e la necessità dei piani di ricostruzione quale strumento di pianificazione strategica ed evidenzia inequivocabilmente le sue contraddizione sull’idea della ricostruzione delle frazioni distrutte dal sisma come Tempera, Onna, San Gregorio, Paganica, Roio, Camarda etc.". Lo dice il dirigente pubblico Sergio Iovenitti, presidente degli Usi civici di Tempera.

"Il punto di rottura per chi è chiamato a gestire diversi miliardi di euro, ora si chiama trasparenza, controlli, legalità e rispetto delle regole. Un sano e legittimo controllo, da parte del Consiglio Comunale, sull’operato dell’assessorato competente alla ricostruzione rafforza la legittimità dei procedimenti, favorisce il buon andamento della pubblica amministrazione, rende più efficiente l’attività del personale, rassicura gli aquilani sul rispetto delle regole evitando sbeffeggiamenti pubblici a danno degli aquilani o prime pagine su quotidiani nazionali per presunte tangenti.

Un controllo adeguato e costruttivo sicuramente consolida l’iniziativa politica di chi oggi legittimamente è chiamato a governare il processo della rinascita della nostra città e l’istituzione di una commissione ricostruzione sicuramente favorisce un processo di sano e leale collaborazione tra istituzione e  tra maggioranza e minoranza per l’interesse generale.

Perché - spiega Iovenitti - le decisioni che saranno assunte nel processo della ricostruzione condizioneranno l’operato del Comune per più anni e queste scelte rientrano nel processo della pianificazione strategica. Un termine ripetutamente utilizzato dal primo cittadino il quale  purtroppo dimentica che la norma, D. Lgs. 286/99 assegna al Consiglio Comunale la  vigilanza sul rispetto delle direttive (controllo  strategico) attraverso l’attività dei singoli consiglieri, delle commissioni, dell’organo di revisione etc.

Oggi il Sindaco non può sottrarsi a questo doveroso e opportuno controllo istituzionale perché tutti gli assessorati, eccetto uno, sottopongono alla Commissione consiliare di riferimento i loro atti e quindi non si comprende bene il motivo per cui l’assessorato alla ricostruzione dovrebbe sottrarsi ad un attività di verifica, di controllo e condivisione da parte di un organismo rappresentante l’attività istituzionale comunale.

Al contrario, si rafforzerebbe l’idea, più volte palesata in campagna elettorale del Sindaco Cialente, di voler agire autonomamente forse perché sottoposto a pressione  per tutelare gli interessi di pochi a  danno dell’interesse generale".

 



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