Assergi: Consiglio Comunale Blindato

 Il Consiglio Comunale che si è svolto ieri nei Laboratori del Gran Sasso ad Assergi, è stato caratterizzato dalla presenza di ingenti forze dell'ordine. L'argomento era importante, di quelli tesi a delineare la città del futuro, atteso dai quei cittadini che devono tornare in città, iscrivere i propri figli a scuola, la gente più colpita dal terremoto del 6 Aprile, che vive nelle tende o negli alberghi della costa. L'atteggiamento dei consiglieri comunali, non è cambiato rispetto alle sedute precedenti, ogni consigliere era interessato al proprio emendamento, pittosto che all'argomento in generale. Il pubblico che interrompeva gli interventi, applaudiva, assessori e consiglieri che lasciavano il dibattito per rimanere fuori a chiacchierare. In uno dei suoi interventi, il sindaco ha detto: «non sono d'accordo a lasciare gente fuori dalla città alla ripresa, a settembre o a ottobre. Non sarò quello che ha partecipato all'omicidio dell'Aquila - ha detto - tutti devono avere un tetto, la città non può permettersi di perdere nessuno». L'attesa di tutti era sui criteri di assegnazione delle case antisismiche per le quali, come ha annunciato ieri il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, da oggi partirà il censimento. Eppure per molti consiglieri i criteri decisi dal Comune a nulla serviranno perché poi la Protezione civile farà come vuole. Nel suo intervento il sindaco ha sottolineato che sui numeri delle persone che hanno bisogno di una casa c'è discordanza con la Protezione Civile: a tale proposito, ha chiesto al Consiglio «il mandato a fare l'operazione B e a chiedere un incontro ufficiale con la Protezione Civile per trovare un accordo sul fabbisogno di case. In questa tragedia immane bisogna conoscere - ha continuato il sindaco - qual è il vero fabbisogno di case. C'è la possibilità di dare un tetto dignitoso, comodo e di qualità a tutti. Si può fare in tempi molti rapidi, ma è arrivato il momento in cui va chiesto ufficialmente che in questa città ci sia un tetto per tutti in tempi ragionevoli. Non possiamo perderci nessun cittadino, altrimenti comincerebbe un declino irreversibile». Aquilani, residenti, proprietari di casa, lavoratori, studenti, bambini, anziani, disabili, difficile fissare criteri e punteggi senza che, alla fine di tutto, qualcuno rimanga scontento. Queste categorie fanno comunque parte dei criteri fissati dal Comune nella delibera «Linee guida per la determinazione del fabbisogno alloggiativo e criteri di priorità temporale ai fini dell'assegnazione dell'abitazione». Il documento è stato presentato in Consiglio. La certezza, purtroppo, è che la delibera non è vincolante perchè l'ultima parola spetta alla Protezione Civile. «La Protezione Civile ci dice di fare proposte e di dare un'indicazione non vincolante, tant'è vero che le nostre sono linee guida - ha spiegato l'assessore Luca D'Innocenzo -, infatti il sindaco firma le assegnazioni sulla base di un'ordinanza della Protezione Civile».Secondo l'assessore, «in presenza della copertura del fabbisogno, quindi attuando il concetto espresso dalla Protezione Civile di un tetto per tutti, la differenza reale è solo nella tempistica di assegnazione. L'aspetto determinante è che in varie forme oltre al progetto Case, alle abitazioni in affitto, a quelle reperite, alle case in legno, bisogna arrivare al cento per cento del fabbisogno». La delibera prevede la possibilità di nuclei di abitazione aggregata, con nuclei familiari che si uniscono e chiedono un'unica abitazione. E durante la seduta il consigliere comunale del Pdl Enrico Verini, ha chiesto a Cialente di nominare come assessore alla ricostruzione Bruno Vespa. «Serve un uomo capace e molto conosciuto che possa alzare il telefono e chiamare ad esempio Renzo Piano perchè venga all'Aquila per dare contributi importanti - ha detto verini rivolgendosi al sindaco durante i lavori del consiglio comunale - in questa drammatica situazione serve anche avere qualche idea per uscire dal tunnel».



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