Napolitano e Monti alla festa della Guardia di Finanza

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il presidente del Consiglio dei Ministri e ministro dell’Economia e delle Finanze, Mario Monti, hanno partecipato alla Scuola ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza di Coppito alle celebrazioni del 238° anniversario dalla fondazione del Corpo. Presenti alla cerimonia, tra gli altri, il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, e il viceministro all’Economia Vittorio Grilli, il vicepresidente vicario del Senato Vannino Chiti, il vicepresidente della Camera Antonio Leone, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi, Gianni De Gennaro. «Siate fieri del vostro paese e della vostra divisa», ha detto il presidente della Repubblica ai finanzieri schierati nella piazza d'armi della caserma di Coppito. Napolitano ha anche fatto riferimento agli attacchi che hanno investito negli ultimi giorni il quirinale. «Il ministro Severino ha assicurato ieri in Parlamento che sarà fatto ogni sforzo per cercare la verità ma senza strumentalizzazioni, ma le polemiche continuano», ha detto il presidente sulla presunta trattativa Stato-mafia. «Negli ultimi giorni si è alimentata una campagna di insinuazioni e sospetti nei confronti del Presidente della Repubblica e dei suoi collaboratori, una campagna costruita sul nulla. Si sono riempite pagine di alcuni quotidiani con le conversazioni telefoniche intercettate in ordine alle indagini giudiziarie in corso sugli anni delle più sanguinose stragi di mafia, 1992-1993, e se ne sono date interpretazioni arbitrarie e tendenziose, talvolta persino versioni manipolate. Ma tutti coloro che sono intervenuti, e stanno intervenendo avendo seria conoscenza del diritto e delle leggi e dando una lettura obiettiva dei fatti, hanno ribadito la assoluta correttezza del comportamento della Presidenza della Repubblica ispirata soltanto a favorire la causa dell’accertamento della verità anche su quegli anni. Io ho reagito con serenità e con massima trasparenza, disponendo anche che fosse reso noto il testo di una lettera riservata al Procuratore Generale della Corte di Cassazione. E continuerò - perchè è mio dovere ed è mia prerogativa - ad operare affinchè vada avanti nel modo più corretto e più efficace, anche attraverso i necessari coordinamenti, l’azione della magistratura. I cittadini possono essere tranquilli che io terrò fede ai miei doveri costituzionali». Al Presidente è stato chiesto anche se ritiene necessaria una legge che regoli la materia delle intercettazioni. «Questa - ha risposto il Capo dello Stato - è una scelta che spetta al Parlamento, ed è per la verità una scelta da molto tempo all’attenzione del Parlamento. Se da tanto tempo è all’attenzione del Parlamento vuol dire che si tratta di una questione che meritava già da tempo di essere affrontata e risolta sulla base di una intesa la più larga possibile».
Monti: ferite L'Aquila ancora visibili. «La lotta all’evasione fiscale è una priorità assoluta per il nostro Governo perchè erode la legalità e mina il patto con i cittadini», ha detto il premier. «La Guardia di finanza», ha sottolineato, «è un presidio insostituibile contro la criminalità finanziaria e un alleato preziosissimo per la lotta all’evasione fiscale. La legalità è la miglior polizza di assicurazione per il futuro degli italiani: saremo intransigenti con i più forti e comprensivi con i più deboli e avremo la capacità di saper distinguere i primi dai secondi».
Monti ha anche dedicato una parte del discorso alla città dell'Aquila e al sisma del 6 aprile 2009: «Le ferite del terremoto sono ancora visibili. In questo territorio sfregiato, così come in Emilia, l’opera delle forze armate e delle forze di polizia è stata indispensabile per l’assistenza alla popolazione».
 


Guarda il video

Condividi

    



Commenta L'Articolo