Riprende il turismo estivo sul Gran Sasso

Arrivano, per fortuna, anche i primi turisti veri, quelli del trekking e dell’arrampicata che, nonostante il sisma di aprile, sono tornati numerosi, sul Gran Sasso. L’hotel Campo Imperatore a quota 2.000 ha mantenuto il trend di prenotazioni dello scorso anno, riferiscono dalla reception. A fare presa sui turisti, anche il nuovo centro fitness e la piscina ristrutturata. Dopo una prima quindicina di luglio deludente, soprattutto a causa del maltempo, i clienti sono arrivati numerosi. In ogni caso a fine agosto l’albergo sarà a disposizione anche per gli sfollati. Il mese di agosto promette bene anche per l’hotel Cristallo e per il Fiordigigli, sempre in quota, con prenotazioni di cultori della montagna. In questo periodo invece le due strutture ricettive accolgono anche sfollati e lavoratori dell’Infn. Il piccolo miracolo di rinascita in quota dimostra dunque che proprio dal Gran Sasso potrebbe cominciare la ripresa dell’Aquila “ferita”. Intanto Max di Pasquale, presidente dimissionario del Centro turistico del Gran Sasso, ha spiegato che i dipendenti della Spa hanno controllato nei giorni scorsi tutti gli impianti di risalita che sono risultati essere a norma e pronti per la riapertura della stagione invernale.
«I controlli - ha detto Di Pasquale - sono stati estesi anche al terreno delle piste». Tutto sotto controllo, insomma. Anche la funivia, dopo i controlli del caso riaprirà entro ferragosto. E poi? Tornano purtroppo al pettine i problemi preesistenti al sisma; in primis la manutenzione straordinaria ventennale della funivia che dovrà essere fatta entro la fine dell’anno per un costo di 3 milioni e mezzo di euro. Fondi che il Comune non aveva già prima del sisma, figuriamoci ora. Il problema è che con la funivia chiusa è impossibile far partire la stagione sciistica nonostante il buono stato degli impianti. Tra le cose non più rinviabili, anche la pubblicazione del bando per la privatizzazione della spa, visto che, ora più di prima, è inimmaginabile pensare che l’amministrazione comunale possa accollarsi i costi di gestione.
Intanto il consigliere comunale Luigi Faccia, che dal sindaco ha avuto mandato a seguire le vicende relative al Gran Sasso, ha consegnato una lettera al sottosegretario per la Protezione civile Guido Bertolaso, che fa seguito a un’altra missiva del 30 giugno, con la quale chiede che la Protezione civile eroghi il contributo straordinario per la manutenzione ventennale dell’impianto a fune. Tale manutenzione, inoltre, suggerisce Faccia in una delle lettere, potrebbe essere fatta in due stagioni visto che non potrà durare meno di 6 mesi. La seconda richiesta del consigliere Faccia, che è anche il direttore della scuola di sci del Gran Sasso, è la possibilità di realizzare sempre sul Gran Sasso una casa da gioco, un casinò. «Bisogna sensibilizzare il parlamento - ha scritto Faccia - a modificare l’attuale legge sulle case da gioco in modo da poterne aprire una nel nostro Comune. Oltre a rappresentare un volano per lo sviluppo turistico della zona, una percentuale degli incassi, come in Val d’Aosta, potrebbe essere utilizzata per la ricostruzione della nostra città e delle nostre frazioni». La proposta del casinò sul Gran Sasso era stata avanzata alcuni anni fa anche dall’ex sindaco Biagio Tempesta anche se la proposta non venne presa in considerazione. Il Casinò ora potrebbe essere davvero lo strumento per la ricostruzione a costo zero. Sempre il consigliere Faccia prima del sisma lanciò un sos anche al sindaco di Roma Gianni Alemanno considerando il Gran Sasso anche la montagna di Roma.



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