IL TEMPO DI DIO - IL VOLTO DI GESU'
Posted by Antonio Giampaoli | 2024-09-30 | Commenti: 0 | Letto 701 volte
Una nuova puntata della rubrica settimanale IL TEMPO DI DIO, prodotta dal quotidiano online: "L'Aquila Blog" e condotta da Don Osman Prada, (Padre Ralf) In questa nuova puntata: Il volto di Gesù, una rappresentazione che ha affascinato l’uomo per secoli.
Da sempre, l’umanità è stata affascinata dai simboli e dalle rappresentazioni di figure sacre e religiose. Ma se c’è un volto che ha catturato l’immaginazione di milioni di persone in tutto il mondo, questo è sicuramente quello di Gesù.
Attraverso le opere d’arte, i testi sacri e le varie interpretazioni, il volto di Gesù è diventato un’icona, una rappresentazione della spiritualità e della fede.
Ma cos’è che rende così potente e intramontabile questa immagine?
Per rispondere a questa domanda, dobbiamo necessariamente fare un passo indietro e comprendere il contesto storico-culturale in cui il Cristianesimo si è sviluppato.
Il volto di Gesù è il simbolo della fede cristiana, la rappresentazione tangibile della divinità che ha plasmato la vita di milioni di persone in tutto il mondo.
Sin dai primi secoli del Cristianesimo, l’iconografia del volto di Gesù ha avuto un ruolo fondamentale nella trasmissione dei valori e dei principi della fede.
Le prime rappresentazioni di Gesù risalgono al IlI secolo e, come ci raccontano gli storici d’arte, si rifacevano alla tradizione artistica dell’epoca. Ma fu solo a partire dal Medioevo che il volto di Gesù acquistò una connotazione più definita e riconoscibile.
Sul finire del XIII secolo, infatti, le rappresentazioni di Gesù cominciarono a seguire uno schema preciso: capelli lunghi, barba folta, fronte ampia e sguardo penetrante.
Un’iconografia che ancora oggi ci è familiare e che è diventata il simbolo per eccellenza del Cristianesimo. Grazie alla potenza comunicativa delle opere d’arte e alla diffusione della religione, la croce ha acquisito un significato universale, rappresentando non solo il sacrificio di Cristo ma anche la speranza di una vita oltre la morte.
IL VOLTO SANTO DI MANOPELLO.
Chi la guarda non può che rimanere ammirato e stupito.
Un volto straordinario, dalle fattezze serene e dallo sguardo luminoso: il Volto Santo di Manopello.
Una reliquia che, da secoli, attira a sé l’attenzione di credenti e non credenti, suscitando dibattiti e interrogativi.
Situato in una piccola cittadina abruzzese. Non si tratta di una semplice immagine sacra, bensì di qualcosa di straordinario.
Infatti, secondo la tradizione, si tratterebbe del vero volto di Gesù Cristo.
Un volto impresso su un velo, che si dice sia stato utilizzato per asciugare il volto di Cristo dopo la sua morte in croce.
Ma cosa rende così speciale questo volto? Innanzi tutto la sua particolare caratteristica di essere visibile solo in determinate condizioni di luce. Non è possibile vederlo chiaramente in una normale illuminazione della chiesa, ma solo di fronte a una luce radente e diretta. Un fattore che ha fatto sorgere numerose teorie e spiegazioni scientifiche, ma che non sono mai riuscite a spiegare appieno il mistero di questo volto.
Eppure, non sono solo le peculiarità fisiche del Volto Santo a renderlo unico. È la sua profonda spiritualità che affascina e coinvolge coloro che si avvicinano ad esso.
Un volto che trasmette un senso di pace e di presenza divina, che ha il potere di toccare il cuore di chiunque si fermi ad ammirarlo.
Inoltre, la storia del Volto Santo è avvolta da mistero e leggenda. Si dice che sia stato portato a Manopello da un pellegrino, anzi da un “misterioso” pellegrino, che rende ancora più affascinante questa storia.
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