NO AL "GRAN SASSO INSTITUTE" NELL'ASISO OCCUPATO

"Continuano a circolare in città alcuni 'rumors' sul fatto che la nuova sede del Gran Sasso Institute, il centro per la ricerca e l’innovazione che il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca ha fortemente voluto all’Aquila, sarà localizzato all’asilo occupato in via Duca degli Abruzzi".
È quanto afferma in una nota l'"assemblea dell'asilo occupato", di cui il comitato 3e32 fa parte.
"Pensiamo che il voler insistere a tutti i costi a far nascere questo progetto sulla pelle dell'unica realtà che si occupa di sociale nel centro della città, sia sbagliato e dannoso, e nell’eventualità ci opporremo a una simile ingiustizia in ogni modo", aggiunge la nota.
"Il Comune dell'Aquila, dopo aver abbandonato l'asilo a se stesso all'indomani del sisma, ha sempre riferito che su quell'edificio ha un progetto scritto e finanziato di centro polifunzionale per giovani e anziani con una destinazione quindi squisitamente sociale in continuità con la nostra presenza.
"Tanto più - ricorda la nota - che nulla che vada incontro ai bisogni di giovani e anziani come la sbandierata struttura provvisoria a San Bernardino è stato ancora realizzato in centro storico e la Cgil ha 500 mila euro per ristrutturare il centro anziani pre-esistente nella struttura stessa dell'ex asilo".
"Vorremmo ricordare al governo, al Comune, al nascente Gran Sasso Institute che all’asilo da più di un anno e mezzo vanno avanti le seguenti attività: cineforum, sala prove, laboratori teatrali, artistici e di artigianato, biblioteca, medialab, palestra di arrampicata, oltreché numerose iniziative musicali, culturali, sociali e di volontariato.  Il tutto solo grazie all’autorganizzazione e all’attivismo di tanti giovani che, rifiutandosi di rimanere ad aspettare, si sono impegnati in prima persona per la rinascita culturale e sociale di questa città rimettendo in sesto e riaprendo alla città un luogo completamente abbandonato del Comune".
"Ragazzi e ragazze che oggi riconoscono, usandolo, in quello spazio conquistato uno strumento di aggregazione e crescita personale e politica per sfuggire nel presente e con le proprie mani dal disagio sociale che oggi questa sotto-specie di città sa offrire".




 



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