Tunnel della Madonna D’Appari - SALVIAMO PAGANICA - CONTROREPLICA A LIRIS

L’assessore alla viabilità Guido Quintino Liris nella sua risposta a questa associazione si è detto costernato e amareggiato, passi pure il costernato ma sull’amareggiato abbiamo qualcosa da ridire.
Con le nostre osservazioni infatti non abbiamo fatto altro che sfogare la nostra di amarezza, e solo dopo continue e pressanti richieste da parte di numerosissimi cittadini paganichesi altrettanto amareggiati! Se l’amarezza avesse un’unita di misura quindi pensiamo che tra noi e la sua persona forse avremmo sicuramente qualche concreta possibilità di vittoria! A parte questo ci sembra che nella sua costernata risposta lei abbia dimenticato qualcosa, sicuramente la troppa amarezza le avrà giocato qualche scherzo, dimentica infatti di rispondere sul fatto che nella zona del cantiere (ed è documentato con numerosi e dettagliati servizi fotografici) non risultava presente alcun regolare cartello sullo svolgimento dei lavori!
Ci chiedevamo se qualcuno avrà curato la progettazione del nuovo tunnel, perche di nuovo tunnel siamo costretti a parlare visto che a noi sembra che si sia andati un attimino oltre la semplice messa in sicurezza! “L’adeguamento geometrico” di cui si parla in uno dei pochi documenti inviati alla nostra delegazione (l’ordinanza n.31 del 10 lug. 2012 con la quale si chiudeva la galleria a una sola corsia) era dunque previsto e necessario per garantire la sicurezza dei cittadini! Forse siamo noi che ignoranti in fatto di moderne tecniche di consolidamento di tunnel non sappiamo che le rocce instabili di cui lei parla, hanno più probabilità di precipitare su di un’automobilista se il tunnel incriminato ha forma semicilindrica piuttosto se è a sagoma di camion! Qualcuno avrà pure ridisegnato a tavolino le nuove forme! O gli operai altamente “specializzati” che lavoravano con quei 2 pesanti martelloni pneumatici adattissimi per un’operazione cosi delicata hanno improvvisato da soli?
E quel qualcuno avrà ricevuto anche un compenso in denaro come anche l’impresa, o le imprese, coinvolte nei lavori tramite martelli pneumatici, rete elettrosaldata e cemento! Anche se postumo quindi gradiremmo una presa visione del progetto di “messa in sicurezza del tunnel e adeguamento geometrico”! In quanto amministratore della cosa pubblica inoltre forse dovrebbe avere qualcosa da ridire sui lavori di messa in sicurezza svoltisi nei mesi immediatamente successivi al terremoto, per un importo complessivo di un milione di euro ed eseguiti dal 6° Reggimento genio pionieri di Roma, in collaborazione con la Provincia dell’Aquila, i quali, evidentemente peccando di negligenza, ci hanno lasciato nel pericolo più totale non accorgendosi dei rischi nascosti sulle pareti rocciose del tunnel!
Poi, per quanto riguarda l’aspetto più prettamente tecnico dell’encomiabile lavoro svolto non crediamo sia necessario essere per forza dei luminari delle moderne tecniche ingegneristiche per capire che l’attuale impermeabilizzazione cementizia dell’intradosso del tunnel, priva di un sistema di canalizzazione, favorirà il percolare dell’acqua all’interno del muro della chiesa, chiesa i cui preziosi affreschi già soffrivano l’umidità del luogo e che proprio recentemente erano stati oggetto di lavori di consolidamento!
Il “comitato pro santuario” con il quale lei sostiene di avere “incontri frequenti” afferma di non essere stato messo a conoscenza del tipo di lavoro che si andava a mettere in opera!
Mentre le “lesioni ai parabrezza delle macchine a causa di pietre che cadevano” sono avvenute solo al momento dell’inizio dei lavori con il tentativo di tenere aperta la galleria ad una sola corsia di scorrimento e coi mezzi intenti a demolire la superficie rocciosa contemporaneamente al passaggio delle automobili!
Per quanto riguarda la viabilità invece ci sembra che sulla problematica che abbiamo sottoposto alla sua attenzione lei non abbia risposto, e che la questione dell’interdizione al traffico pesante per quel caratteristico (anche se geometricamente irregolare) tratto di strada, con ovvi vantaggi in termini di sicurezza e di fruizione turistica, permanga!
Inoltre la ringraziamo per l’interessamento manifestato per il completamento del percorso pedonale della Madonna d’Appari, e speriamo che tale opera non preveda alcun “adeguamento geometrico” visto che i lavori intrapresi dal vostro ente hanno spesso le forme perfettamente “rotonde” delle innumerevoli rotatorie post-sismiche o le nuove e ordinate sagome subentrate al posto di obsoleti tunnel rupestri!!!
Su di un punto però possiamo assolutamente considerarci d’accordo, il tempo record con il quale si è consumato questo scempio, niente al confronto con i tempi geologici legati alla complessa vicenda costruttiva che, a partire dal XIII secolo fino ad oggi, ci ha consegnato il santuario cosi come lo possiamo ammirare oggi, galleria post unitaria compresa! E pensare che l’8 aprile del 1877 la giunta dell’allora comune di Paganica si trovò a deliberare sulla proposta di rivestire il traforo con pietra scalpellinata, lavori poi rimandati per motivi di disponibilità economica (in tempi meno calamitosi per questa finanza comunale), fortunatamente oggi grazie alle ben più cospicue finanze provinciali e al moderno “gusto” architettonico interventi del genere si possono concretizzare in tutta la loro magnificenza! In ultimo vorremo dimostrarle la nostra gratitudine invitandola, già da oggi, alla ventura processione in onore della Madonna d’Appari che si tiene nel martedì di pasqua, cosi potrà verificare di persona quanto i paganichesi siano soddisfatti e le siano grati per l’ottimo lavoro svolto!


Salviamo Paganica Onlus



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