Liquami in una fossa comunale nella frazione di Aragno, indagato il sindaco

Svolta nell’inchiesta portata avanti dalla stazione dell’Aquila del Corpo Forestale dello Stato.  Il sindaco Massimo Cialente e il responsabile della Gran Sasso Acqua Americo Di Benedetto restano indagati per un presunto caso giudiziario di inquinamento che è stato accertato nella frazione di Aragno nell’estate del 2011. Nei giorni scorsi il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, Stefano Gallo, della Procura della Repubblica dell’Aquila, ha chiuso le indagini preliminari, ipotizzando e contestando ai due indagati reati in materia ambientale.
Per il magistrato sussistono a carico del primo cittadino Massimo Cialente e del responsabile della società Gran Sasso Acqua Spa responsabilità penali derivanti dallo scarico di liquami in una fossa di proprietà comunale sulla quale, ipotizza sempre il sostituto procuratore, non sarebbe stata fatta accurata manutenzione.
Tutto ciò avrebbe comportato lo sversamento su suolo che per la sua caratterizzazione non riesce a drenare l’acqua del depuratore. Gli accertamenti condotti dagli agenti della stazione dell’Aquila, del Corpo forestale dello Stato, avrebbero accertato anche valori di inquinamento superiori alla legge.
Nel post terremoto era stato il commissario delegato per il risanamento del bacino Aterno - Pescara ad aver individuato e avallato il progetto di realizzazione nella frazione di Collebrincioni di un depuratore dato in gestione al Comune dell’Aquila e a sua volta alla società Gran Sasso Acqua. Qualcosa però non è andato per il verso giusto e le acque maleodoranti dal depuratore in questione una volta uscite si sarebbero depositate nell’ambiente esterno.
Tra le contestazioni mosse dalla Procura anche l’avere omesso di provvedere a che il sistema di raccolta fosse perfettamente funzionante. L’inchiesta ha preso il via dopo una serie di segnalazioni giunte alla Forestale che aveva dato seguito effettuando una serie di sopralluoghi. Il primo cittadino e Americo Di Benedetto erano stati inscritti nel registro degli indagati. L’inchiesta aveva avuto anche una proroga, chiusa nei giorni scorsi. Il responsabile della società Gran Sasso Acqua Spa, Americo Di Benedetto, è assistito dall’avvocato Ernesto Venta il quale si è limitato a sottolineare soltanto che il tratto di fogna finito sotto la lente di ingrandimento della Procura non è mai stato consegnato alla società in questione che non sapeva neppure dell’esistenza.
Ora gli indagati hanno 15 giorni di tempo per chiedere al pm titolare di essere ascoltati, presentare memorie difensive, chiedere maggiori approfondimenti.



   
 



Condividi

    



Commenta L'Articolo