Incendio doloso a Collebrincioni, sono andati in fumo molti ettari di vegetazione

Dopo l'incendio alla collina di Roio di due settimane fa, ieri pomeriggio, intorno alle 14, un rogo di vaste dimensioni, con fiamme alte oltre sei metri, si è sviluppato a Collebrincioni, a nord dell'Aquila, a poche decine di metri dall'ex discarica della Cona. Ci sono volute quattro ore per circoscrivere e domare il fuoco, con un grande dispiegamento di uomini e mezzi: alle 17.30 una mano l'ha data anche anche un veloce, ma intenso temporale estivo. Il primo allarme è arrivato alle 14.30, lanciato da alcuni residenti della zona che si sono visti le fiamme divampare poco distanti dalle abitazioni. Poi la colonna di fumo densa e nera è stata visibile da tutta la zona ovest della città e il centralino dei vigili del fuoco è stato subissato da centinaia di telefonate. Grande l'apprensione, fra gli aquilani, per l'ennesima ferita inferta al territorio. E si è temuto anche che il fuoco potesse raggiungere la discarica della Cona, con conseguenze ancora più gravi per il possibile sprigionamento di sostanze tossiche. Pericolo scongiurato, grazie all'intervento tempestivo dei vigili del fuoco, supportati da un elicottero partito da Pescara e dall'elicottero Erickson, il potente mezzo in dotazione al Corpo Forestale dello Stato, sostituito poi intorno alle 18, per le operazioni di bonifica - che continueranno anche oggi - da un canadair. Dai primi accertamenti sembra che l'ìncendio si sia sviluppato da due focolai, ma l'origine dolosa del rogo va ancora accertata. La zona colpita era stata già in parte percorsa dal fuoco nell'incendio del 2007, che devastò la pineta di San Giuliano. La sala operativa permanente della Protezione civile regionale ha informato che dopo la segnalazione delle 14.30 il primo mezzo mezzo è giunto sul posto alle ore 15. Allo spegnimento dell'incendio hanno lavorato 40 uomini e 8 mezzi dei vigili de fuoco e 20 uomini e 3 mezzi del corpo forestale dello Stato. Hanno collaborato le seguenti squadre: Ana L'Aquila Abruzzi con 8 volontari, un modulo antincendio della "Gran Sasso Soccorso" con 4 volontari, un modulo antincendio Ana sezione «Michele Jacobucci» dell'Aquila con 3 volontari, un modulo antincendio Aquile Bianche con 3 volontari, un modulo antincendio "Fons Tychiae" con 3 volontari, un'autobotte della Pivec con 3 volontari. . Quando già circolavano voci sulla matrice dolosa dell'incendio, la Protezione civile regionale ha diffuso una breve nota: «Non c'è stata nessuna dichiarazione ufficiale da parte della Protezione civile sulla natura dell'incendio di Collebrincioni. Si ritiene che la responsabilità sia, in questo caso, come in tutti i casi di incendio boschivo, imputabile a scorretti comportamenti dell'uomo. Ma nessuno, fino ad ora, ha parlato di dolo». Il Comune dell'Aquila ha annunciato che, qualora fosse acclarata la natura dolosa del rogo di 20 ettari, si costituirà parte civile. La strada provinciale per Collebrincioni è stata chiusa e lo resterà fino alla fine dell'emergenza. Sul posto sono intervenuti l’assessore Roberto Riga, il comandante della polizia urbana Eugenio Vendrame e il capo ufficio di gabinetto del sindaco Pierpaolo Pietrucci. Il sindaco Massimo Cialente è stato impegnato nel tavolo allestito in Regione per il coordinamento delle operazioni necessarie per evitare che le fiamme possano avere una ripresa, evenienza non improbabile secondo gli esperti.

 



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