Subsonica, migliaia di giovani in delirio

C’era migliaia di giovani ieri sera al concerto che ha aperto la Perdonanza, quella parte «popolare» della festa, come la definisce il sindaco Massimo Cialente, che accompagna l’altro aspetto, quello spirituale, della «festa del perdono». Famiglie, ragazzi e anche pensionati si sono ritrovati tutti insieme sul prato davanti alla basilica di Santa Maria di Collemaggio, complice la serata calda. Così, dopo 18 mesi di tour, prima della pausa, i Subsonica hanno ieri hanno fatto un dono all’Aquila, aprendo gli appuntamenti musicali della 718ª Perdonanza Celestiniana. Prima di salire sul palco accolti dal sindaco e dall’assessore Stefania Pezzopane, hanno incontrato la stampa. Quindici anni di carriera festeggiati in tour per il gruppo formato da Samuel Umberto Romano, frontman e voce principale, Massimiliano Casacci (detto C-Max) voce e chitarra, Davide Dileo (detto Boosta), voce e tastiere, Enrico Matta (detto Ninja), alla batteria e Luca Vicini (detto Bass Vicio), bassista nel gruppo dal 1999. Il concerto dei Subsonica L’Aquila, inserito ufficialmente nel loro tour, è stato un regalo alla città, perché gratuto e a «costo zero», come fu quello della Mannoia nel 2010. Le spese di produzione, invece, sono state sostenute dall’Associazione Sei L’Aquila e dall’Ance L’Aquila. La rock band era già stata in città prima del sisma: «Siamo felici di essere tornati ora che questi luoghi non sono al centro dell’attenzione, ha un valore diverso essere qui adesso», ha spiegato C-Max. «Cercheremo di raccontare quello che vedremo». «Abbiamo fatto un piccolo giro in città», ha raccontato Samuel, «e soltanto vedere la distruzione coi nostri occhi è stato difficile. Immaginiamo quanto sia doloroso vivere in una città-fantasma per la popolazione». Il sindaco ha poi strappato una promessa ai Subsonica: «Ora festeggiate i vostri 15 anni di carriera, tornate per i 20 anni e vi mostrerò un centro storico ricostruito. Ma forse potrete vederlo già fra 3 anni». E si è congedato regalando ai musicisti il libro fotografico di Roberto Grillo, «Un Blues per L’Aquila».

- da Il Centro -


 



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