Enti inutili. Anzi, no. E incassano 18 mln - Dovevano essere accorpati all'INFN

Prima erano considerati enti inutili, o almeno realtà da razionalizzare. Al punto che la prima versione del decreto sulla spending review li aveva soppressi senza tanti complimenti. Adesso, addirittura, intascano un finanziamento da 18 milioni di euro. Sul destino da riservare a sette enti di ricerca, sembra il caso di dire, il governo tecnico di Mario Monti non ha mostrato idee molto chiare.

Allo scopo di mettere a segno risparmi ovunque fosse possibile, la prime bozze del provvedimento di revisione della spesa (dl 95/2012) avevano cassato l'Istituto nazionale di ricerca metrologica, la Stazione zoologica Anton Dohrn, l'Istituto italiano di studi germanici e l'Istituto nazionale di alta matematica. A questi si sarebbero dovuti aggiungere l'Istituto nazionale di astrofisica e il Museo storico della fisica, destinati a essere accorpati all'Istituto nazionale di fisica nucleare, e l'Istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale, destinato a essere inglobato nell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Per carità, nessuno ha intenzione di mettere in discussione la rilevanza delle materie trattate dagli enti in questione, ma è un fatto che in un periodo di vacche tremendamente magre il governo aveva ritenuto opportuno prevedere la soppressione di sette di essi.

Dopodiché le cancellazioni sono scomparse nell'ultima versione del provvedimento. Il tutto è successo ai primi di luglio, proprio in vista della pubblicazione in Gazzetta del decreto sulla spending review. E, cosa più curiosa, proprio mentre il ministro dell'istruzione e dell'università, Francesco Profumo, metteva a punto un decreto per finanziare i medesimi sette enti. Quel decreto, il 25 luglio scorso, è stato trasmesso al parlamento per il parere di rito. E così, dalla lista messa in evidenza nel testo firmato dal ministro, si scoprono i seguenti finanziamenti: 10 milioni e 600 mila euro all'Istituto nazionale di astrofisica, 3.983.500 euro all'Istituto nazionale di ricerca metrologica, 2.469.800 euro all'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale, 963.244 euro alla Stazione zoologica «Anton Dohrn», 280 mila euro all'Istituto nazionale di alta matematica, 304.500 euro al Museo storico della fisica e Centro studi e ricerche «Enrico Fermi» e 17 mila euro all'Istituto italiano di studi germanici. In tutto, appunto, fanno 18.618.044 euro, che finiranno dritti nelle casse di sette realtà che soltanto poco tempo fa si stavano preparando a scomparire per sempre.

Va detto che questi finanziamenti fanno parte di uno stanziamento complessivo di 125 milioni di euro con i quali Profumo foraggia anche altre realtà come il Consiglio nazionale delle ricerche e l'Agenzia spaziale italiana. I 125 milioni complessivamente messi sul piatto, chiarisce il provvedimento, corrispondono al 7% del Fondo ordinario per gli enti di ricerca per l'anno 2011. Ma si tratta di risorse «finalizzate al finanziamento di specifici programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti, da considerarsi quali contributi premiali». E lo stesso decreto Profumo aggiunge alla fine che con un successivo provvedimento si provvederà all'assunzione del relativo impegno di spesa.

- da Italia Oggi-

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo