Campagna di inanellamento dell’avifauna d’alta quota sul Gran Sasso

Campagna di inanellamento dell’avifauna d’alta quota sul Gran Sasso: giunti volontari da tutta Italia

ASSERGI - Ha avuto inizio, presso il Giardino Botanico di Campo Imperatore del Corpo Forestale dello Stato, la campagna 2009 di inanellamento dell’avifauna d’alta quota. Una campagna, come dimostrano gli esiti delle passate edizioni, che va assumendo sempre più rilevanza nazionale, non soltanto per il crescente numero di esemplari inanellati, ma anche per il valore e l’interesse delle scoperte che di anno in anno arricchiscono gli studi ornitologici di settore. Un dato, quest’ultimo, cui si lega anche una significativa partecipazione di inanellatori volontari, ben 14, giunti a Campo Imperatore da tutte le regioni italiane.

L’iniziativa è organizzata come ogni anno dal gruppo Snowfinch, dalla Stazione Ornitologica Abruzzese e dal WWF, sotto l’egida del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ed è a cura di Eliseo Strinella, responsabile della Stazione ornitologica di Campo Imperatore e promotore dell’iniziativa, e Carlo Artese, del Servizio Scientifico del Parco, entrambi  inanellatori e collaboratori dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica, che coordina le attività di ricerca a livello nazionale.

«Il territorio del Parco Gran Sasso – Laga – spiegano i promotori -  grazie al suo imponente sistema di vette, riveste un ruolo fondamentale quale serbatoio naturalistico di fauna e di flora d’altitudine per l’intero sistema appenninico.  Ecco perché la stazione ornitologica di Campo Imperatore, una delle più elevate in Italia e collocata a 2200 mt di quota, si è rivelata fin dalla fondazione, nel 2003, un formidabile strumento di indagine, essendo tra l’altro tra le poche che vantano un’attività ininterrotta nel corso dell’anno».

«Grazie a tali studi – sottolinea il Commissario Straordinario dell’Ente Parco Arturo Diaconale -  si rafforza l’azione di conoscenza della fauna del Parco,  volta a garantire la massima conservazione della biodiversità, autentico fiore all’occhiello della nostra area protetta. L’Ente Parco assicurerà a tali importanti sessioni di studio la giusta prosecuzione, in sinergia con le Associazioni operanti sul campo, il Corpo Forestale dello Stato e l’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica,che garantiscono l’indispensabile supporto logistico e scientifico».



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