“I pipistrelli d’inverno, una cazzata lunga quanto la funivia del Gran Sasso!!!

Dino Rossi (COSPA) in questa lettera esprime il suo parere sulla impossibilità di accendere le luci della Funivia del Gran sasso per garantire corse notturne:
“I pipistrelli d’inverno, una cazzata lunga quanto la funivia del Gran Sasso!!
I pipistrelli in inverno vanno in letargo, invece per quanto riguarda le farfalle, a quelle altitudini per sopravvire dovrebbero essere munite di stufetta! I pipistrelli si nutrono di zanzare e non di farfalle, riescono a mangiare più di duemila zanzare a notte ed è noto a tutti che le zanzare proliferano in zone umide e non in una zona arida e fredda come Campo Imperatore.
Si continua a dare credito ad associazioni dell’ultima ora che non sanno quello che dicono e per lo più condizionano anche la politica locale e nazionale miope ed ignorante.
Questa poi, quella della luce nei tralicci che disturba i pipistrelli di notte, è la più grande cazzata del secolo. Gli zoologi si stanno rotolando per terra dalle ristate, proprio coem abbiamo fatto noi nel bar di Ofena ieri sera quando abbiamo letto l’articolo uscito su IL CENTRO, per non parlare della gente di passaggio in Abruzzo che legge cose del genere sui i giornali: che figura ci facciamo?
I pipistrelli, d’inverno sono in letargo, per chi non l’avesse capito. Non si muovo dai loro nascondigli per non consumare il grasso accumulato nei mesi estivi. Questi signori ci devono spiegare dove sono le farfalle in inverno, specialmente dove si trova la funivia, a mala pena si possono trovare d’estate. Se questa cosa l’ha detto il Parco del Gran Sasso monti della Laga, la cosa è ancora più grave, visto che lo stato spende soldi dei cittadini per la tutela della flora e della fauna. Questi esperti del parco: hanno studiato con i prosciutti dei poveri genitori contadini, tolti dalle loro bocche per garantire un posto ai loro figli? Bei prosciutti!!! Si perché di maiali ne hanno dovuto allevare parecchi!!
Si continua ad ostacolare la crescita economica aquilana, usando tutti i mezzi, raccontando frottole, come in questo caso. Se si continua così, L’Aquila tra qualche anno rimarrà un ricordo: era una volta capoluogo di Regione!”.

 



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