L'INTUIZIONE DI FRANCESCO HA PORTATO ALLA SCOPERTA DI UN TESORO ARCHEOLOGICO SOTTO LA CHIESA

Se ne parlava da almeno un secolo, tutti gli anziani del borgo di San Lorenzo di Beffi, frazione di Acciano, avevano almeno una volta sentito parlare del «cimitero sotterraneo della chiesa di San Lorenzo»: una storia che veniva tramandata senza crederci veramente. Fra i pochi convinti che le grotte sotto la chiesetta del XIII secolo fossero catacombe di epoca cristiana, c’erano Cesare Cirilli e suo figlio Vincenzo, che avevano anche buttato giù un muro costruito durante la seconda Guerra mondiale davanti all’ingresso. Per loro le catacombe non erano un’invenzione o una leggenda, ma la realtà. Così, a portare alla luce catacombe del IV secolo è stata l’intuizione di un ragazzo di 19 anni, Francesco Di Giandomenico (nella foto), nipote di Cesare e Vincenzo. Oggi Cesare non c’è più, ma il nonno Vincenzo ha continuato a credere che, prima o poi, qualcuno avrebbe capito che sotto la chiesa c’era un tesoro. All’inizio dell’anno Francesco, che è cresciuto a suon di racconti sulle catacombe della chiesetta di Sal Lorenzo, ha preso carta e penna e ha scritto al direttore della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, il cardinale Gianfranco Ravasi. A febbraio la risposta, affidata dal cardinale a un archeologo della Commissione Pontificia, Vincenzo Fiocchi Nicolai, responsabile delle catacombe per Lazio e Abruzzo. Agli inizi di marzo il professore ha fatto un sopralluogo nelle grotte, rimanendo impressionato. «Hai fatto benissimo a contattarci», ha detto a Francesco dopo soli pochi passi nei sotterranei, «questa è una scoperta sensazionale». La leggenda è diventata storia: sotto la chiesetta puntellata di San Lorenzo di Beffi ci sono catacombe del IV secolo, che vanno ad aggiungersi alle tre già presenti in Abruzzo: San Vittorino ad Amiterno, Santa Giusta di Bazzano e Castelvecchio Subequo. I sotterranei di San Lorenzo di Beffi sono «a forma di croce, pieni di ossa e ambienti», racconta Francesco ancora emozionato per la scoperta, e sono descritti dall giornale «L’Osservatore romano» in un articolo a firma dello stesso Fiocchi Nicolai del 27 e 28 agosto scorso. «Il cimitero è costituito da una galleria lunga 30 metri e larga due», si legge, «dalla quale si diramano altre due gallerie secondarie». Un recupero «molto importante», aggiunge lo studioso, «che rivela la presenza di una comunità cristiana all’indomani della pace cristiana». Ma cosa succederà ora? «Nei prossimi mesi la Pontificia Commissione avvierà un programma di recupero e valorizzazione della catacomba, d’intesa con le autorità preposte al consolidamento e restauro della chiesa», scrive ancora Fiocchi Nicolai. Si spera in una risposta veloce dopo anni di oblio di un gioiello tornato alla luce grazie al terremoto e alla tenacia di uno studente all’ultimo anno di Liceo Classico.


Dal domani al 15 settembre si svolgerà in città, nella Sala Conferenze della Carispaq, il VI Congresso Nazionale di Archeologia Medievale, a cura della Cattedra di Archeologia Medievale del Dipartimento di Scienze Umane dell'Università degli Studi dell'Aquila, del Dottorato di Ricerca in Archeologia Medievale e della Società degli Archeologi Medievisti Italiani. Il Congresso costituisce un fondamentale momento di aggiornamento delle problematiche archeologiche e di esposizione dei risultati conseguiti dalla ricerca scientifica nel triennio 2009-2012. In particolare nell'edizione aquilana del 2012, il Congresso sarà incentrato nel dibattito sul ruolo dell'archeologia in situazioni critiche o di emergenza, come il terremoto dell'Aquila del 6 Aprile 2009, e sulla valutazione e riduzione del rischio sismico per il patrimonio edilizio attraverso le tecniche diagnostiche e di documentazione proprie dell'Archeologia dell'edilizia storica (metodo stratigrafico) con finalità preventive del danno e propositive d'interventi adeguati. La Società degli Archeologi Medievisti Italiani, che conta più di 600 soci fra Docenti universitari, Dottori di Ricerca, liberi professionisti, funzionari di Soprintendenza e Dottorandi, ha scelto L'Aquila come sede del suo VI Congresso internazionale che si svolge ogni tre anni nelle più prestigiose sedi universitarie italiane .
Acciano, tornano alla luce le catacombe

 



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