L’Imu e la Tarsu anche per le casette Necessaria prima una stima del numero

Anche nelle casette fai da te, ossia i manufatti realizzati dai cittadini dopo il sisma in base alla delibera 58, si pagherà Imu e Tarsu. Questa è l’intezione dell’esecutivo. Non subito però. L’assessore alle finanze Lelio De Santis ha spiegato che prima di imporre le imposte sarà necessario avere una stima precisa del numero dei manufatti realizzati su tutto il territorio. Il censimento in corso sul Cas aiuterà a realizzare la stima visto che c’è una domanda dedicata proprio ai manufatti temporanei. Si chiede infatti al cittadino di comunicare se ne è proprietario. Ovviamente le casette, sebbene temporanee, saranno assimilate a prima casa, se l’abitazione principale è inagibile. In caso contrario le casette del resto non avrebbero motivo di esistere, poiché in base alla normativa vigente dovrebbero essere smontate.
Su questo punto tuttavia l’amministrazione continua a chiudere un occhio, se non tutti e due. Nessuna delle ordinanze di demolizione sembra essere stata eseguita, neanche quelle per le casette realizzate in zona P3 e P4 zona esondazione. Del resto non è una sorpresa visto che il sindaco Cialente, a più riprese, ha fatto intendere che le casette sono un fenomeno molto limitato. Come dire, potrebbero essere «condonate». Primo passo, allora, è quello di imporre l’Imu, che suona anche come un modo per legittimarle. Poi toccherà alla Tarsu.
Sui tempi l’assessore Lelio De Santis non si sbilancia: ottimisticamente si tenterà di giungere alla tassazione Imu in tempo per l’approvazione del regolamento in consiglio comunale. L’aliquota dovrebbe essere del 3,7 per mille visto che c’è l’abbattimento dello 0,30. Non è certo tuttavia che si riesca a ottenere in tempo il censimento. C’è da chiedersi a questo punto come si comporterà l’amministrazione sul fronte della tassazione con le numerose casette abusive. Sarebbe un paradosso che questi cittadini non pagassero neanche le tasse.


 



Condividi

    



Commenta L'Articolo