Donazione della Finanza 600mila euro al mammut

Ha un milione di anni o forse più. E dopo tutto questo tempo non si sa ancora bene il suo nome. C’è chi lo chiama elephas e chi arkidiskodon oppure ancora mammuthus. L’unica certezza è che è meridionalis e vestinus. Alzi la mano, poi, quell’aquilano che non gli ha girato intorno almeno una volta nella vita in quella sala tonda del Castello cinquecentesco. È vecchio, insomma, il mammut, ma ha trovato tanti amici. E dopo secoli e secoli di perfetta solitudine ecco arrivare pure un regalo di compleanno inatteso: 600mila euro donati dalla Guardia di Finanza, frutto di una giornata di lavoro di ciascun finanziere italiano devoluta alla città martoriata dal terremoto. E ora destinati al restauro dell’enorme scheletro dell’animale che fu rinvenuto nel 1954 durante uno sbancamento a Madonna della Strada di Scoppito. L’annuncio della destinazione a una delle opere-simbolo del Castello cinquecentesco della somma raccolta dalle Fiamme gialle avviene nella caserma «Tito Giorgi» della Finanza, presenti il comandante regionale, generale Francesco Attardi, quello provinciale, colonnello Giovanni Domenico Castrignanò, il direttore regionale dei Beni culturali Fabrizio Magani, il presidente della Fondazione Carispaq Roberto Marotta, l’ex assessore comunale Vladimiro Placidi e, in rappresentanza dell’Uovo, il presidente Ezio Rainaldi e la regista Maria Cristina Giambruno. La donazione sarà destinata non solo al restauro dello scheletro, con nuovi sostegni, messa in sicurezza e ripulitura generale, ma anche a un allestimento multimediale del Bastione Est del Castello grazie a un progetto ad alta tecnologia. «Mi è capitato poche volte di vedere gesti di questo genere», ha dichiarato il generale Attardi. «La reazione del personale della Finanza è stata emotivamente molto forte. Siamo qui, da aquilani adottivi, per dimostrare con i fatti che siamo vicini alla città. Da un lato con il controllo rigoroso del rispetto della legge e dall’altro con iniziative significative come questa». Il Castello sarà fruibile, parzialmente, anche durante i lavori di restauro. Lo ha annunciato Magani che ha indicato anche l’imminente avvio di un ulteriore appalto per i lavori nel Forte che entro due anni potrebbe tornare a essere frequentato dai visitatori. Previsto anche un progetto, d’intesa con la Fondazione Carispaq, per realizzare, nei 300 metri quadri del «salotto urbano», un percorso di visita virtuale grazie a un allestimento informatico di ultima generazione. Per festeggiare l’evento, il mammut, virtualmente, con un surreale salto indietro nel tempo, sarà protagonista di un’intervista impossibile con Dario Vergassola in «Sparla con me», con la partecipazione della Banda Osiris in «Fuori tempo». Appuntamento domani alle 21 nel piazzale Heinrich Ulrichs antistante l’ingresso del Castello con lo spettacolo «Forte e possibile» organizzato proprio per annunciare il restauro del mammut. L’evento è organizzato dalla Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici insieme alla Fondazione Carispaq, al Comune a e all’associazione Teatro stabile d’innovazione L’Uovo. L’ingresso è libero ma a causa delle numerose richieste di partecipazione gli organizzatori consigliano la prenotazione ai numeri 0862-1960851 oppure 346-0067185. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà al Ridotto del teatro comunale.
 



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