Giovane si impicca dopo una lite con la ragazza caso riaperto l’ipotesi di istigazione al suicidio

La procura della Repubblica ha aperto una indagine sulla morte di un giovane di 23 anni dell’Aquila, ma residente in un Comune della Valle Subequana, che, inizialmente, era stata attribuita a una sua scelta estrema. Ma con il passare dei giorni e, soprattutto, dopo l’interrogatorio della fidanzata del ragazzo, ultima ad averlo visto prima che venisse compiuto il gesto, qualcosa non ha convinto il pubblico ministero, Antonietta Picardi, che ha deciso di effettuare sul caso degli approfondimenti. Nella giornata di ieri, infatti, i carabinieri del Reparto analisi criminologiche (Rac) di Roma, nell’ambito di un incidente probatorio, insieme ai colleghi del Reparto investigazioni scientifiche dell’Aquila, al consulente dello stesso pubblico ministero e di parte, ovvero nominato dalla famiglia del giovane suicida (rappresentata dall’avvocato Maria Teresa Di Rocco), sono tornati nuovamente nel luogo in cui un mese fa circa, si è consumata la tragedia.
Il giovane, al termine di una discussione con la fidanzata, si era impiccato. Una tragedia, secondo il racconto della fidanzata, che si era consumato in pochi istanti senza che lei si accorgesse di nulla. Inutile l’intervento degli operatori del 118. Ma gli investigatori avrebbero riscontrato delle discordanze tra le affermazioni della giovane e quelle degli amici e conoscenti del giovane morto suicida.
Il fascicolo è al momento aperto contro ignoti, mentre il reato che è stato ipotizzato è quello di istigazione al suicidio. La morte del giovane aveva suscitato un certo sconforto tra gli amici e nello stesso Comune di appartenenza, con una forte partecipazione emotiva del popolo dei social network.



   
 



Condividi

    



Commenta L'Articolo