Onna, una firma ridona speranza e fiducia nel futuro

 Una firma, come una rondine, non fa primavera. Ma almeno aiuta a guardare al futuro con un po’ meno apprensione e con un po’ più di speranza. La firma l’hanno messa , venerdì scorso, il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e il presidente della Provincia Antonio Del Corvo. Hanno siglato il cosiddetto “accordo di programma”. In due parole: il Comune ha presentato il piano di ricostruzione di Onna con alcune, seppur piccole, modifiche all’impianto urbano e alle destinazioni d’uso di alcuni edifici crollati il sei aprile del 2009. La Provincia, che da sempre ha le competenze urbanistiche, ha detto in pratica che quelle piccole modifiche si possono fare. Ora, espletati altri formali passaggi burocratici, gli onnesi potranno presentare i progetti – fino al 31 dicembre alla filiera e poi all’ufficio speciale del Comune (sempre che non ci siano ritardi nella sua costituzione) – e la speranza concreta è che entro il 2013 possano aprire i primi cantieri per la ricostruzione degli aggregati (cosa questa che naturalmente vale per Onna ma per tutte le frazioni del Comune dell’Aquila a cominciare da Tempera). La firma dell’accordo di programma (che è seguita all’intesa che l’ex commissario Gianni Chiodi aveva dato a fine agosto al piano di ricostruzione dell’Aquila) era un passaggio atteso che, oggi, con il senno del poi, si può dire che sarebbe potuta avvenire già qualche mese fa. Però, come nel caso del terremoto del sei aprile 2009 i “se” e i “ma” lasciano spazio solo a rimorsi, sensi di colpa e rimpianti. Onna, da quel che di “leggibile” (per i comuni mortali) c’è nel piano, rinascerà con una spesa di 72 milioni di euro (4 per i sottoservizi e le infrastrutture pubbliche). Tornerà dov’era e “quasi“ com’era nel senso che le case al 99 per cento saranno rifatte dalle fondamenta. Quella che era la villa comunale diventerà la piazza principale del paese e le “quinte” dei vecchi edifici avranno le stesse altezze e, nei limiti del possibile, le stesse aperture. Gli spazi interni potranno essere ridisegnati rendendoli più funzionali. Onna rinascerà intorno e a fianco ad alcune strutture nate nel post sisma e frutto della generosità di tanti e in particolare della Croce Rossa, della provincia autonoma di Trento e infine, ma non certo ultimi, del governo federale tedesco e dell’ambasciata tedesca in Italia i quali grazie al loro impegno e allo stimolo verso le istituzioni italiane hanno dato un contributo decisivo. Ora non resta che attendere che dalle carte si passi ai fatti.

- da Il Centro -

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo