PROCESSO GRANDI RISCHI, La procura: quattro anni ai 7 imputati

- da Il Centro - «Molte tragedie non si sarebbero verificate se il comportamento della commissione Grandi Rischi fosse stato diverso in quanto le vittime non sarebbero rimaste a casa». Così il pm Roberta D’Avolio ha concluso la sua requisitoria contro i componenti della commissione Grandi Rischi chiedendo la condanna per i sette imputati a quattro anni di reclusione. Un destino uguale, almeno per ora, per Franco Barberi, Bernardo De Bernardinis, Enzo Boschi, Giulio Selvaggi, Gian Michele Calvi, Claudio Eva e Mauro Dolce. E questo nonostante che nella prima parte della requisitoria, due giorni fa, il pm Fabio Picuti avesse fatto intravedere la possibilità di una responsabilità affievolita per De Bernardinis, indicandolo come una delle «vittime» dei sismologi che non lo hanno informato, pur facendo egli stesso parte della commissione, di dati tecnici sulle reali ipotesi di un forte sisma all’Aquila. Ieri il pm ha spiegato come, a fronte di 36 parti civili presenti all’inizio del processo, per sette vittime non è stato riconosciuto il nesso di causalità tra le parole degli scienziati e il loro comportamento; per cui al momento le parti civili sono scese a 29. Infatti, in relazione alle responsabilità di quelle sette vittime escluse, la Procura ha chiesto di archiviare. Ma tutto questo non cambia per nulla lo scenario delle presunte responsabilità. Una richiesta che tutto sommato contempla una pena contenuta, a fronte di responsabilità affievolite da alcune concause: il terremoto, il fatto che molte vittime abitavano in edifici antichi o mal costruiti, il comportamento processuale degli accusati, ritenuto ineccepibile, e il fatto che comunque non c’è nessuna accusa di dolo come avrebbero voluto alcune parti civili. Gli imputati devono rispondere di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro colposo. L’udienza di ieri è stata caratterizzata dalla requisitoria della dottoressa D’Avolio, raccolta in una documentazione di 500 pagine consegnata alle parti, che ha analizzato le condotte delle parti lese, il tutto finalizzato a dimostrare il nesso di causalità tra il messaggio rassicurante della gente e il comportamento successivo. «Nella mente delle persone», ha affermato il magistrato, «si era radicata la convinzione che la situazione fosse favorevole proprio perché, secondo quanto detto in occasione della riunione del 31 marzo 2009, lo scarico di energia era in atto e questo lasciava presupporre che scosse più forti di quelle già sentite non ci sarebbero state. Un motivo dominante efffettivamente ripetuto in molte deposizioni ascoltate in questi dodici mesi del processo». Il magistrato ha rievocato le affermazioni del professor Antonello Ciccozzi, consulente dell’accusa, il quale ha spiegato, nelle passate udienze, come la commissione, con il suo messaggio rassicurante, potesse condizionare le scelte della popolazione. «La maggiore forza persuasiva», ha detto il pubblico ministero, parafrasando le parole dell’esperto, «è proprio quella degli scienziati che sono in grado di condizionare le decisioni delle persone. Si tratta di parole che poi si insinuano nel senso comune di vedere le cose e di fatto impongono alcune condotte». In precedenza il pm aveva ricordato i racconti di alcune parti civili rimarcando la differenza tra i comportamenti precedenti alla riunione della commissione e quelli sucecssivi. E, al riguardo ha citato le tragedie della famiglia Cora, della famiglia Giugno, e ancora delle famiglie Vittorini, Tomei, Parisse, Tassoni e altre ancora, tutte fuorviate, secondo il pm, da quegli annunci della commissione che escludevano tragedie. Successivamente sono iniziati gli interventi delle parti civili e la prima a parlare è stata l’avvocato Maria Teresa Di Rocco che ha tratteggiato vari profili di responsabilità.

CHI SONO I LUMINARI SOTTO ACCUSA

 Sotto processo ci sono nomi di primo piano a livello nazionale sotto il profilo scientifico. Lo ha evidenziato lo stesso sostituito procuratore della Repubblica Fabio Picuti nella prima parte della requisitoria di due giorni fa dicendo che gli imputati, nei loro settori, sono tra i migliori nel mondo. Enzo Boschi, per molti anni presidente dell’Ingv, è anche componente dell’accademia dei Lincei ed è stato presidente della commissione per la prevenzione dei disastri naturali. Franco Barberi è stato capo del dipartimento della Protezione civile all’inizio del 2000, ha poi fondato il gruppo nazionale per la vulcanologia del Cnr che ha promosso lo sviluppo delle reti di monitoraggio dei vulcani italiani e la predisposizione di piani di emergenza in caso di eruzione. Negli anni Novanta è stato anche ministro per il coordinamento della protezione civile e sottosegretario del ministero dell’interno. Un altro personaggio di un certo spessore è anche l’ex vice capo della protezione civile è Bernardo De Bernardinis. Si tratta, tra l’altro, dell’unico componente della commissione Grandi Rischi che si riunì il 31 marzo del 2009 a essere di origine abruzzese in quanto la sua famiglia è di Ofena. È laureato in ingegneria idraulica e nel 2010 è stato nominato presidente del consiglio di amministrazione dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale. Il professor Gian Michele Calvi è docente all’università di Pavia ed è anche direttore di Eucentre, padre del Progetto Case, già braccio destro di Guido Bertolaso, ha ricevuto una grande quantità di riconoscimenti accademici internazionali. Molti titoli anche per il docente universitario Claudio Eva, ordinario di fisica terrestre, è professore all’università di Genova. Ha incarichi di grande rilievo anche Mauro Dolce, professore ordinario di tecnica delle costruzioni e dal 2006 direttore dell’ufficio valutazione prevenzione e mitigazione del rischio sismico del dipartimento di Protezione civile. Nella sua attività dedicata ai temi di ingegneria strutturale e sismica ha prodotto almeno trecento articoli scientifici che sono stati pubblicati da importanti riviste. Egli ha inoltre coordinato molti progetti di ricerca anche internazionali e ha fatto parte dei consigli direttivi e dei comitati esecutivi delle più importanti associazioni nazionali e internazionali di ingegneria sismica.


 



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