LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE LOCALI - «Due province Chieti-Pescara e L’Aquila-Teramo

 Il Cal (Consiglio delle autonomie locali), ha formalizzato la proposta di riordino delle Province abruzzesi, che ora verrà inviata al Consiglio regionale che dovrà recepirla e trasmetterla al governo. Il Cal, riunitosi oggi nella sede del consiglio comunale di Pescara, ha deciso di proporre la costituzione di due province: una Chieti-Pescara e una L'Aquila-Teramo. Il presidente del Cal, Antonio Del Corvo, presidente della provincia dell’Aquila si è astenuto dal voto. Erano cinque le proposte avanzate al Cal. Prima proposta. La provincia dell'Aquila e la costituzione di un'unica provincia costiera di Pescara-Chieti-Teramo. È quella presentata e votata dal sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, e dal presidente della provincia di Pescara, Guerino Testa. Seconda proposta. La costituzione di due province: L'Aquila-Teramo e Chieti-Pescara. È quella che è passata avendo ottenuto il maggior numero di voti: 8. L’hanno votata, gli aquilani, con in testa il sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, e i primi cittadini di Caramanico, Penne e Francavilla. Terza proposta. Tre province: L'Aquila, Chieti e Pescara-Teramo. L’hanno votata in cinque: il sindaco di Chieti, Umbero Di Primio, e il presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, i due sponsor di questa soluzione, e i sindaci di Palmoli, Castel Frentano e Fresagrandinaria. Quarta proposta. Tre province, quelle dell’Aquila, di Chieti e di Teramo, e Pescara città metropolitana. A favore di questa proposta hanno votarto in due: il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, e quello di Roseto, Enio Pavone, entrambi del centrodestra. Quinta proposta. È quella presentata dal sindaco di Pineto, Luciano Monticelli, renziano del Pd, che prevedeva una sola provincia con L’Aquila capoluogo. Resta aperta una delle questioni più spinose. Nel caso di una provincia unica Chieti-Pescara, quale delle due città sarebbe capoluogo? «Pescara», ha commentato il presidente della provincia, Testa, «punta adesso al riconoscimento di comune capoluogo, come prevedono d'altronde le disposizioni in materia che individuano il capoluogo di provincia nel comune più popoloso, salvo accordi diversi. Faremo di tutto per non farci scippare un ruolo che ci spetta di diritto e che spero nessuno provi a mettere in discussione considerata, tra l'altro, la posizione che il nostro territorio ha conquistato negli anni e che la spending review non può affatto mettere in discussione».

 



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