Conservazione del Gambero di fiume autoctono, il contributo dell’Ingegneria naturalistica

Assergi 01/10/2012. Prende avvio oggi 1^ ottobre 2012 ad Assergi il Corso di formazione   dell’AIPIN dal titolo “Tecniche di Ingegneria naturalistica applicate agli ambienti fluviali”.
Come partner del progetto comunitario  Life CRAINAT, dedicato alla conservazione del gambero autoctono Austropotamobius pallipes, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga è impegnato in un intervento di riqualificazione dell’habitat fluviale su un canale laterale lungo il fiume Tirino a Capestrano. Su questo tratto verrà realizzata una “source area”, ovvero un sistema di canalizzazione idoneo per la reimmissione di riproduttori adulti di gambero di fiume. La zona, opportunamente sorvegliata, potrà favorire la ricolonizzazione di quel tratto fluviale da parte di nuclei di popolazione di gambero autoctono. 

Tale intervento, cofinanziato dal programma comunitario LIFE, rappresenta un buon esempio di collaborazione, in quanto è stato reso possibile dalla sensibilità della famiglia Palmeri di Ofena, proprietaria dei terreni, che ha messo gratuitamente a disposizione dell’Ente Parco, e dalla convenzione siglata fra Ente Parco e Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica (AIPIN) per favorire l’applicazione di tecniche di ingegneria naturalistica in cantieri sperimentali.

Le opere, tutte progettate secondo tali tecniche, saranno eseguite in un cantiere didattico che vedrà impegnato il personale dell’Ente Parco e i tecnici dell’AIPIN in occasione di un Corso di aggiornamento professionale per i dipendenti del Parco su “Tecniche di ingegneria naturalistica applicate all’ambiente fluviale”: una valida dimostrazione di come interazioni e sinergie possano contribuire alla salvaguardia di una specie a rischio di estinzione.

 



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