Abbattuto un cinghiale intrappolato cacciatore denunciato

Avrebbe ucciso per «sport» un cinghiale in un periodo non consentito, ma, per gli agenti del corpo di polizia provinciale, il cacciatore avrebbe agito con crudeltà, visto che l’animale era da giorni finito in una trappola. La singolare operazione di polizia giudiziaria è stata effettuata nella giornata di sabato nei pressi della zona di Bagno. A seguito di frequenti segnalazioni di residenti nella popolosa frazione agli agenti del corpo di polizia provinciale, lamentando la presenza di cacciatori nelle vicinanze delle abitazioni, gli investigatori avevano deciso di attuare dei servizi mirati. Nel corso di uno di questi, gli inquirenti hanno denunciato in stato di libertà, D.P., 40 anni, dell’Aquila, appunto per avere abbattuto un cinghiale in periodo non consentito dalle leggi vigenti.
Nello specifico, gli investigatori hanno scoperto tra l’altro che l’animale, da diverso tempo, era intrappolato in un laccio d’acciaio posto da ignoti. Gioco facile dunque per il cacciatore prendere la mira e sparare a bruciapelo. «Questa barbara pratica di caccia, posta al di fuori ogni regola morale ed etica - affermano gli investigatori -, rappresenta un discredito per tutto il mondo venatorio, che esercita l’attività sportiva nel pieno rispetto della legalità e delle limitazioni poste dalle singole regioni. Norme emanate per contribuire all’osservazione delle prescrizioni scaturite da precisi studi effettuati dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, Ispra, proprio al fine di tutelare e selezionare in modo rispettoso la fauna». Gli agenti hanno annunciato l’avvio, nei prossimi giorni, di una incisiva attività d’indagine estendendo i controlli a tutto il territorio di competenza.

 



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