Sesso con minorenni, tremano in sette Alcuni dei clienti sono stati riconosciuti dalle ragazzine

Guai in vista per quasi la metà degli indagati che avrebbero fatto sesso con due sorelle romene minorenni a Pizzoli. Nella scabrosa vicenda sono coinvolte 17 persone tra le quali anche i genitori delle due romene e un connazionale accusati «solo» di sfruttamento della prostituzione. Oltre a loro ci sono una quindicina di soggetti, alcuni aquilani e altri stranieri indagati, per l’appunto per i rapporti sessuali con minorenni. Anche qualora esse avessero prestato il consenso comunque il reato si ritiene sussistente trattandosi di persone con meno di 18 anni. Nella giornata di ieri c’è stata una lunga udienza dedicata al riconoscimento degli indagati da parte delle ragazze. Si è preferito evitare un contatto personale e, difatti, alle giovani sono state mostrate delle fotografie di queste persone. Circa la metà degli indagati , 6 o 7, sono stati riconosciuti dalle minorenni ma solo per alcuni esse hanno affermato di avere avuto rapporti sessuali a pagamento. Di altri, invece, hanno riferito di conoscerli ma di avere intrattenuto solo rapporti di occasionale amicizia e niente più. Ieri si è chiuso l’incidente probatorio al termine del quale il giudice per le indagini preliminari del tribunale Marco Billi ha inviato gli atti alla procura . Poi il pm deciderà se fare una scrematura degli indagati oppure se notificare a tutti l’atto di chiusura delle indagini che lascia prospettare una richiesta di rinvio a giudizio. E’ vero che per alcuni indagati le minorenni hanno detto di non averli avuti come clienti ma agli investigatori ciò potrebbe non bastare per dissipare i dubbi. Infatti tra le prove in mano ai carabinieri della stazione di Pizzoli che hanno fatto le indagini insieme ai colleghi della Compagnia dell’Aquila ci sono anche degli appunti che le ragazzine hanno scritto in italiano e in romeno, sui loro incontri, i cui contenuti dovranno comunque essere valutati. Ci sono poi una montagna di intercettazioni. In una della tante conversazioni intercettate si ascoltano i discorsi tra le due minorenni nei quali la più piccola domanda, alla maggiore, come regolarsi su cosa chiedere al cliente alla fine della prestazione. Insomma un contesto che quando venne alla ribalta della cronaca indignò la comunità di Pizzoli: nessuno avrebbe mai immaginato una cosa del genere e di tali dimensioni visto che forse alcuni dei clienti, oltre a quelli incastrati, sono riusciti a farla franca. Il giro era forse maggiore rispetto a quello venuto alla luce che pure è di dimensioni insospettate. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Mauro Ceci, Ferdinando Paone, Massimo Costantini, Teresa Di Rocco, Emilio Bafile e Bernardino Ciucci. La parte offesa è rappresentata dall’avvocato Antonello Carbonara. Ai genitori è stata revocata la potestà sulle figlie.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo