Il Life DINAMO tra gli esempi di buona pratica partecipativa per la conservazione della natura

Dal 10 al 13 Ottobre si è svolta presso il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga la convention internazionale dal titolo: “Coinvolgere le comunità locali nella conservazione della natura”. La sede dei laboratori del Gran Sasso dell’INFN, ad Assergi (AQ), ha ospitato le presentazioni di numerosi progetti, tra cui Life+ DINAMO e ha permesso il confronto tra esperienze diverse provenienti dall’Europa, dall’America e dall’Africa.

L’elemento che ha accomunato tutti i partecipanti all'iniziativa è stata la consapevolezza che, senza la partecipazione e la comprensione della gente che vive il territorio, nessun progetto di conservazione della natura sarà mai efficace.

Durante la conferenza ampio spazio è stato dedicato ai progetti Life finalizzati alla conservazione della biodiversità strettamente connessa con la gestione delle attività produttive antropiche. In questa sessione, è stato presentato il progetto Life DINAMO, evidenziando come l’efficacia delle azioni pratiche di conservazione dipendano molto dalla partecipazione degli imprenditori agricoli, primi attori responsabili della buona riuscita del progetto. Inoltre, è stato messo in luce come il futuro del “modello DINAMO” dipenderà dall’abilità dei soggetti implicati di coinvolgere altri stakeholder del territorio ed espandere sempre più le buone pratiche che il progetto promuove.

In questa pagina è possibile prendere visione della presentazione effettuata durante il convegno.

Dal confronto con le altre esperienze, si sono evidenziati numerosi punti in comune tra il progetto Life DINAMO e il progetto Life Cent.Oli.Med (www.lifecentolimed.iamb.it), realizzato in Puglia e in Grecia e finalizzato all’identificazione e conservazione degli oliveti secolari nella regione mediterranea. Anche in questo progetto, come nel Life DINAMO, i diretti interessati sono stati gli imprenditori agricoli e analogamente su di essi si è fatto affidamento per valorizzare un patrimonio inestimabile e per arrestare la perdita di biodiversità, in qualità di primi custodi del proprio territorio.



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