Furto nel cimitero di Cabbia, sono stati rubati i discendenti in rame delle cappelle

 Un furto si è verificato due giorni fa nel cimitero di Cabbia di Montereale. La notizia è stata resa nota da Nando Giammarini residente a Roma ma nato a Cabbia paese per il quale nutre un amore infinito e ogni volta che è libero dal lavoro torna nel suo borgo di origine. Giammarini scrive in una nota a proposito del furto nel cimitero di Cabbia: «E’ stato un fatto di inaudita gravità, tanto vergognoso quanto scandaloso. Il furto si è verificato a Cabbia in un luogo sacro: il nostro piccolo cimitero di montagna ove riposano i figli del Paese deceduti. Ignoti hanno asportato tutti i discendenti, di rame, delle cappelle di famiglia. Credo che la mente umana tutto possa arrivare ad ipotizzare o a fare tranne il furto in un cimitero. Recentemente, mi informano alcuni amici residenti in altre frazioni del Comune di Montereale, sono stati messi a segno gli stessi furti nei loro cimiteri. La misura credo sia colma; necessita un intervento deciso e risoluto, per assicurare alla giustizia chiunque si sia reso responsabile di un gesto così irrispettoso. Anche perché se lasciamo correre con la nostra logica del buon senso e del buonismo secondo cui è povera gente che ha fame, quanto prima vedremo profanate anche le tombe. Questi famelici sciacalli arriveranno a rubare anche le scritte sulle lapidi e magari anche a peggio. Se è emergenza criminalità, ad opera di italiani o stranieri non cambia nulla, ognuno di noi ha il dovere morale di collaborare per quanto di propria conoscenza con le forze dell’ordine» conclude Giammarini. I furti nei cimiteri sono andati aumentando negli ultimi tempi soprattutto in riferimento agli elementi in rame (dai vasi ai discendenti) tanto da far ipotizzare l’esistenza di una vera e propria banda criminale specializzata in tale tipo di furto.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo