Grasso nuovo capo della Mobile a L'Aquila

 Il nuovo capo della squadra Mobile della questura aquilana è Maurilio Grasso, vicequestore aggiunto. Il funzionario, che proviene dalla Mobile di Ascoli Piceno, porta un cognome importante. È infatti il figlio del procuratore nazionale antimafia Pietro. Il ministero dell’Interno, attraverso il dipartimento della pubblica sicurezza, ha disposto il trasferimento all’Aquila del vicequestore Grasso che a partire da lunedì sarà il nuovo dirigente della squadra Mobile. Un settore che negli ultimi anni ha vissuto una serie di avvicendamenti, passando da Salvatore Gava a Domenico Farinacci fino ad arrivare a Fabio Ciccimarra il quale, nello scorso mese di luglio, aveva lasciato l’incarico all’Aquila in quanto condannato in Cassazione a tre anni e otto mesi di reclusione con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, per i fatti del G8 di Genova. Lo stesso Gava era rimasto coinvolto nella medesima vicenda giudiziaria, per la quale lui e Ciccimarra erano intenzionati a fare ricorso alla Corte di giustizia europea. Una poltrona che scotta, quella di capo della Mobile dell’Aquila. Tanto che, il 20 settembre scorso, era stata nominata la poliziotta del caso Claps, Barbara Strappato, proveniente dalla questura di Potenza. Trasferimento revocato dopo pochi giorni. Ora, con Grasso, il ministero mette un punto fermo a una casella rimasta vuota. Il questore Stefano Cecere, che sta per lasciare la città per trasferirsi ad Ancona (al suo posto arriverà Giovanni Pinto da Modena), gli ha rivolto «gli auguri di buon lavoro», aggiungendo che «il curriculum del dottor Grasso dimostra che saprà certo ben figurare anche in una realtà complessa come quella aquilana». Nato a Palermo nel 1971, Grasso ha cominciato la carriera in polizia nel 1998 come agente ausiliario. Vincitore del concorso per commissari nel 2003, al termine del corso, nel 2004, viene assegnato alla questura di Padova. Nel 2005 inizia la sua esperienza da investigatore come vice dirigente della Mobile di Padova. Nel 2007 viene trasferito a Roma dove dirige la sezione criminalità straniera e prostituzione della Mobile. Nel 2010 approda ad Ascoli Piceno come dirigente della Mobile e, dal 2011, anche dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico.

 



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