Riaperta Porta Napoli. Torna la speranza Per Cialente «simbolo di rinascita»

Meglio di come era prima, più sicura sismicamente, più bella, ma al contempo, svuotata di quel significato che aveva prima del 6 aprile 2009. Privata di quella valenza primordiale, perchè una volta varcata quella porta, così bella, così vecchia e al tempo stesso così nuova, c'è solo lo spettro di un centro storico, bloccato nella sua ricostruzione da intoppi di cui la politica ha una buona parte di responsabilità. Si è svolta comunque in un clima di festa, almeno apparente, l'inaugurazione della restituzione alla città di uno dei suoi simboli più cari, tra passerelle politiche e discorsi sulla ricostruzione. Il primo è stato quello del sindaco del capoluogo, Massimo Cialente, che nel suo intervento ha detto: «Porta Napoli è un simbolo di rinascita e dà entusiasmo agli aquilani, se manterremo questo clima tra due-tre anni torneremo a vivere un centro storico più bello di prima, come è accaduto a questo monumento dopo il restauro». Peccato che da tre anni a questa parte il clima è tutt'altro che sereno. Le macerie nel centro storico sono ancora lì, i palazzi sono ancora semisbriciolati e di ricostruzione, se non quella dell'immediata periferia, non se ne sente parlare. L'intervento di ricostruzione di Porta Napoli si deve alla Fondazione Cassa di Risparmio che ha donato i fondi, circa 400 mila euro per ripristinare e rendere più sicuro il monumento. All'inaugurazione ha preso la parola anche l'ex sottosegretario Gianni Letta, da sempre vicino alla popolazione aquilana. «La prima volta sono passato qui sotto con la bicicletta, venivo da Avezzano, dopo un percorso molto duro, accedere alla città è stata una grande soddisfazione, la più grande della mia vita». E sulla ricostruzione Letta ha aggiunto: «Servono soluzioni eque senza rinvii né incertezze. Bisogna mantenere uno spirito unitario per vincere le insidie che i processi legislativi possono portare, rischiando di vanificare il lavoro fatto insieme in tanti mesi». Incisivo Giorgio De Matteis che sulla questione ricostruzione ha detto: «Il governo deve capire che la ricostruzione è un obiettivo dell'intero Paese, come aveva fatto il precedente, serve accelerare o sarà troppo tardi». Presenti al taglio del nastro anche il direttore regionale per i Beni culturali Fabrizio Magani, il presidente della fondazione Carispaq Roberto Marotta ed il presidente della Provincia dell'Aquila Antonio Del Corvo, che ha sottolineato come questa porta sia l'accesso non solo alla città dell'Aquila ma anche a tutta la provincia. Un'inaugurazione alla quale hanno partecipato molti cittadini. Ieri, dunque, è stato un giorno di festa, gli aquilani devono essere contenti. La porta d'accesso alla città fantasma è di nuovo aperta.

(da Il Tempo)



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