Assegnazione CASE: primi colloqui prime rinunce

da Il Centro
Cinquantuno assegnatari su 53 al colloquio per la casa, ma nessun contratto firmato subito e tante posizioni da rivedere. Nel giorno in cui arriva l’ordinanza sulle requisizioni delle case sfitte comincia, non senza sorprese, la sfilata nella palestra della Finanza di Coppito per chi figura nell’elenco del progetto Case. È alta la percentuale dei verbali con esito negativo. E in molti rinunciano.
 «DITE LA VERITÀ». Il richiamo del prefetto Franco Gabrielli («Chi ha mentito al censimento verrà denunciato») ha avuto l’effetto sperato. Sono in tanti, infatti, i cittadini che stanno contattando, in queste ore, lo sportello per l’assegnazione, allo scopo di rinunciare all’alloggio assegnato venerdì scorso con la pubblicazione dei primi elenchi provvisori dei 4588 nuclei familiari cui tocca una casa antisismica, in una delle 19 aree del progetto Case, e dei 1100 per i Map delle frazioni. Il timore di incorrere in guai giudiziari è il motivo che spinge parecchi assegnatari a non sedersi neppure per sostenere il colloquio, ma a ritirare all’ingresso il modulo di rinuncia. Del resto, chi rinuncia sa bene che non verrà in alcun modo sottoposto ad accertamento. Per la prima giornata di convocazioni, gli operatori di Linea amica avevano invitato 53 persone che hanno accettato e confermato l’appuntamento, con data e orario stabiliti, per evitare di fare file. A disposizione dei convocati c’è il servizio navetta che collega l’ingresso della caserma alla palestra, luogo dove si svolgono i colloqui. Di 53 persone se ne sono presentate 51. Le restanti due, ricontattate al telefono, hanno risposto che stanno pensando di rinunciare. L’esito? Non è positivo per tutti. È alta la percentuale delle posizioni considerate sospese e da rivedere. «Eppure», spiegano dalla Protezione civile, «non erano situazioni considerate particolarmente difficili». Il prefetto Gabrielli aveva detto che qualora non vi fosse stata la necessità di effettuare ulteriori approfondimenti, l’assegnatario avrebbe potuto firmare seduta stante il contratto di comodato d’uso. Ma nessuno l’ha firmato. Sono stati compilati soltanto i verbali di accertamento. In certi casi hanno esito positivo e preludono alla stipula del contratto. In altri, invece, rimandano a ulteriori accertamenti. Il Comune, al momento, non ha previsto di firmare i contratti. Ma chi sa di avere il verbale con esito positivo può stare tranquillo. Sarà il Comune, e non più Linea amica, a ricontattarlo per gli adempimenti e l’inserimento nell’elenco definitivo, con numero dell’appartamento, località e giorno di ingresso. Già a monte gli uffici, attraverso l’incrocio delle banche dati, hanno fatto le loro verifiche su chi ha diritto e chi no. 



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