Gran Sasso, Cialente caccia il presidente

 Impianti sciistici ancora chiusi a Campo Imperatore e tra il sindaco Massimo Cialente e il presidente del Centro turistico del Gran Sasso Alessandro Comola è ormai scontro aperto. Sul tavolo del primo cittadino sono arrivate ieri le dimissioni (concordate con l’amministrazione comunale) dei due componenti del cda, Umberto Beomonte Zobel e Nunzio Buzzi, ma non quelle – nelle ultime ore più volte sollecitate – del presidente Comola che, anzi, di lasciare l’incarico non vuole proprio saperne. Un no secco – condito dalla minaccia di ricorrere alle vie legali e di promuovere un’azione risarcitoria nei confronti del Comune – al quale Cialente ha risposto con la convocazione dell’assemblea dei soci dell’azienda partecipata (la cui proprietà è interamente nelle mani del Comune). Un’assemblea che sarà chiamata a discutere un solo punto all’ordine del giorno: ovvero il dimissionamento del presidente. Una giornata convulsa, cominciata con l’invio, da parte del sindaco, di una lettera a Comola con “ l’invito” a dimettersi. Una sfiducia snobbata, però, dal presidente del Ctgs che ha rispedito al mittente ogni responsabilità, inclusa quella dei ritardi nell’esecuzione dei lavori di revisione degli impianti. Così, le uniche dimissioni arrivate sul tavolo di Cialente sono state quelle degli altri due componenti del consiglio di amministrazione. Dimissioni chieste e ottenute dal sindaco per poter poi procedere con la sfiducia nei confronti di Comola. «È inutile pensare ai grandi progetti», ha commentato Cialente, «se poi siamo l’unica stazione sciistica ancora chiusa. Siamo di fronte a un ritardo ingiustificato. Le condizioni del Centro turistico sono note a tutti, si naviga tra mille difficoltà. Ma il cda non aveva missioni impossibili da compiere. L’unica priorità era quella di consentire l’apertura in tempi rapidi degli impianti e non di mettere in campo idee che comportano investimenti che ora non siamo in grado di fare. Insomma, è venuto meno il rapporto fiduciario e Comola dovrebbe prenderne atto. Lunedì ci sarà l’assemblea che metterà la parola fine a questa gestione. E bisognerà affrontare al più presto anche la questione relativa al personale. Diversi dipendenti del Centro turistico dovranno essere ricollocati nella nuova società che avrà la gestione dei Progetti Case, perché lì sono in troppi. Ma intanto», ha chiuso il sindaco, «sabato è previsto il sopralluogo dell’Ustif e, se tutto andrà bene, domenica si potrà sciare». Insomma, tra il presidente Comola e il Comune siamo all’ultimo atto di un rapporto ormai deteriorato che si è snodato tra mille problemi, incluso persino il mancato arrivo a Campo Imperatore del gasolio per il funzionamento degli impianti. Intanto, sulla vicenda si registra anche l’intervento polemico del gruppo L’Aquila che vogliamo che accusa l’amministrazione «di incapacità». «Siamo di fronte al palesarsi della cronica incapacità dell’amministrazione comunale di programmare per tempo anche i normali atti amministrativi, quali appunto la revisione ventennale di un impianto di sua proprietà. Le promesse e la logorante (per operatori, tecnici e operai) attività di questi giorni cozzano con l’immobilismo dei mesi e degli anni scorsi, quando non si è provveduto per tempo neanche all’ordinaria amministrazione di una stazione montana. Il sindaco continua (solo) ad annunciare progetti faraonici, ipotetici investimenti milionari, sviluppi eclatanti di un settore con il quale neanche dialoga»


«Gestione opaca, voltare pagina» - Appello per L’Aquila: sì a scelte trasparenti sulla gestione


 «Il presidente del Centro turistico del Gran Sasso, Alessandro Comola è stato sfiduciato dal sindaco Cialente. Una battaglia vinta per chi come noi quelle dimissioni le chiede da luglio, e per tutti coloro che amano quella montagna». In una nota, il gruppo consiliare Appello per L’Aquila ribadisce che «era chiaro da mesi che quella dell'avvocato Comola era una gestione a dir poco opaca. Oggi il sindaco addossa tutte le colpe a Comola per la mancata apertura degli impianti. Non si contano le volte in cui nei mesi passati gli operatori economici hanno chiesto di conoscere la data di apertura degli impianti. Non si contano le nostre sollecitazioni sapendo che i cittadini sono i veri e unici proprietari di quell'azienda. Ma niente, solo le solite rassicurazioni che portano ai disastri di questi giorni. Facile oggi, con la sfiducia a Comola, "svicolare" dalle proprie responsabilità. Bene, si volti pagina e nell'immediato si faccia del tutto per aprire gli impianti entro questa settimana». Appello per L’Aquila sollecita «una selezione trasparente per la scelta del nuovo presidente, così come stabilito dai nostri emendamenti approvati in consiglio: almeno 30 giorni di tempo di scadenza dalla pubblicazione del bando; pubblicazione sul sito dei curricula arrivati; designazione adeguatamente motivata dal sindaco. È necessario che il nuovo presidente abbia obiettivi di gestione concreti, compatibili, e verificabili nel tempo da tutti. E che sia finalmente l'occasione per un confronto pubblico e partecipato sul futuro del Gran Sasso. Mettiamo in rete tutti gli operatori per costruire un'offerta turistica coordinata che vada dalla montagna al bed&breakfast, dalle iniziative culturali alle manifestazioni sportive. Ma questa volta le scelte non dovranno avvenire nelle stanze chiuse, anche perché noi non lo permetteremo».
 

- da Il Centro -



Condividi

    



Commenta L'Articolo