Raccontare la natura attraverso le immagini, e non solo!

“Lo slancio di una bimba che prende una palla tra le mani sembra evocare a sé un mondo che ci sta sfuggendo via. Aiutiamola a difenderlo”
Cogliere fotograficamente l’attimo giusto per immortalare scorci di paesaggio più o meno complessi non è semplice: la luce giusta, il momento opportuno, la prontezza dei riflessi, un’adatta inquadratura sono queste le cose che rendono un’immagine indimenticabile. Tuttavia, la natura ci offre già delle
immagini, noi dobbiamo solo saperle cogliere, o rubare. Gli indiani d’America, che chiamavano Madre la loro terra, amavano definire “LADRI DI OMBRE” i primi fotografi e pittori che si avventuravano nell’Ottocento in quelle terre selvagge: una maniera semplice ma allo stesso tempo molto significativa di descrivere il mondo che li circondava. L’amore per la natura, che si rivela anche attraverso l’arte fotografica, ci invita ad approfondire la storia di un personaggio che ha messo a disposizione il suo talento per difendere e far conoscere l’ambiente primitivo che, ancora nel Novecento, dominava gran parte del nord ovest americano: Ansel Adams. Le sue epiche camminate, agli inizi del secolo scorso, tra i monti dello Yosemite National Park, accompagnato dalla sua attrezzatura caricata sul dorso di un mulo o di un asino, hanno dato modo all’artista di produrre un notevole quantitativo di lastre fotografiche che conservano magnifici paesaggi, in cui le sfumature dei grigi vengono particolarmente esaltate dall’applicazione del sistema zonale da lui elaborato, rendendo quelle figure alpine nubiformi
particolarmente nitide e affascinanti: la purezza della natura resa immortale! Altri fotografi come Edward Weston, Alfred Stieglitz e Paul Strand condividevano la passione per la natura come soggetto da ritrarre: una natura nella quale vanno ricercate le fonti della limpidezza e della verità. Le alture del nostro Appennino, dominate dalle creste del Gran Sasso, del Sirente, della Majella, del Velino, ci offrono degli scorci paesaggistici che non hanno nulla da invidiare alla “Sierra” americana, e le immagini di questi luoghi, in cui l’uomo appare solo marginalmente, lasciano spazio a scene di rara bellezza. Il rapporto che ci lega alla nostra terra è strettamente legato al fabbisogno energetico. Tale esigenza ci pone, a volte, in contrasto con l’ambiente. Anche noi nel nostro piccolo possiamo contribuire a rendere il nostro habitat più sano: producendo meno rifiuti, partecipando attivamente alla raccolta differenziata, incentivando la ricerca delle energie rinnovabili, avviando una politica proiettata al risparmio energetico al fine di promuovere uno sviluppo sostenibile e consentire alle risorse da cui si attinge di rigenerarsi. Iniziative, queste, che producono ricchezza e accarezzano l'ambiente. Dopotutto, la parola greca Oikos, dimora, casa, dà origine a due parole strettamente legate tra loro: ecologia ed economia. L’ecologia potremmo identificarla come il focolare domestico, nel più ampio dei termini inteso anche come terra, e l’economia è la materia attraverso la quale l’uomo si preoccupa di gestire ed amministrare (nomia) quel focolare. Quando quest’ultima scienza non riesce più a dialogare con la prima, poiché utilizzata in maniera impropria, quale generatrice di solo profitto, inevitabilmente mortifica anche gli uomini che a quel focolare chiedono protezione e vita. Voglio terminare con un mantra suggerito ad Adams dalla poetessa Ella Young:“ So che faccio parte della bellezza, come ne fanno parte i miei compagni. Che le nostre anime siano montagne, che i nostri spiriti siano stelle, che i nostri cuori siano mondi ”. Ecco, amare la natura si può, magari immaginando un mondo abitato da figure oniriche, come nella tradizione gaeleico, latino-pagana espressa in parte dalla scrittrice irlandese,
oppure può essere amata pensando più realisticamente e religiosamente ad un mondo abitato da
creature terrene. Comunque sia, entrambe le opinioni sono espressioni di vita, e la vita è fatta anche disogni!

Fulgenzio Ciccozzi
 



Condividi

    



Commenta L'Articolo