L'ENEL STACHERA' L'ENERGIA ALLE CASETTE ABUSIVE

 

Potrebbe pensarci l’Enel a risolvere, a gamba tesa e in maniera inattesa, il problema spinoso dei manufatti temporanei costruiti dopo il terremoto grazie alla delibera 58 del 2009. La società, infatti, sta inviando in questi giorni lettere ai cittadini per minacciare il distacco della fornitura elettrica per tutti coloro che hanno riottenuto l’agibilità dell’immobile originario. Il provvedimento, è scritto nella comunicazione, trae origine dalla delibera 145 del 2010 del consiglio comunale secondo la quale allo scadere dei 36 mesi previsti dalla 58 «i manufatti potranno restare in essere solo fino alla riacquisizione dell’agibilità dell’immobile danneggiato dal sisma». Pertanto, chiarisce il gestore ai proprietari, «la fornitura sarà mantenuta attiva solo se l’immobile originario risultasse tuttora inagibile o qualora avesse presentato apposita domanda al suo Comune per regolarizzare l’immobile da lei occupato ai requisiti urbanistici vigenti». Nella busta è allegato un modulo di istanza prestampato da riconsegnare entro trenta giorni. Pena, neanche a dirlo, il distacco dell’energia. Il provvedimento è destinato a scatenare roventi polemiche (alcuni comitati sono già sul piede di guerra) perché interviene laddove finora nessuno aveva fatto nulla: è vero, infatti, che in base alle delibere i manufatti temporanei dovrebbero essere rimossi una volta riottenuta l’agibilità dell’abitazione originaria; è altrettanto vero, però, che finora il Comune ha concentrato l’attenzione solo su quelli completamente abusivi e su quelli posizionati in zone a rischio alluvionale, così come richiesto dalla Prefettura. In virtù di questa scelta dell’Enel (a cui i cittadini che vivono nei manufatti pagano regolarmente le bollette), dunque, in tanti potrebbero essere costretti a breve ad abbandonare l’abitazione per l’impossibilità di viverci.
 
 



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