GRAN SASSO: 3E32, ''IMPIANTI CHIUSI, VOGLIAMO ESSERE RISARCITI''

"Gran Sasso: Paghi chi sbaglia, noi vogliamo essere risarciti!"

E' quanto scrive in una nota il comitato 3e32.

"Gli impianti di Campo Imperatore sono ancora fermi mentre il Gran Sasso è innevato. Per questo annunciamo che stiamo per mettere in atto un'azione collettiva nei confronti del Centro Turistico, per essere risarciti del danno ricevuto a partire dall'otto Dicembre scorso, come cittadini, utenti e sciatori".

"Mesi fa lanciammo una campagna di auto-riduzione, risultata vincente, per abbassare i costi della stagionale da 280 a 200 euro, un prezzo che comunque ci impone forti sacrifici in un momento di crisi sia nazionale che locale".

"Un'altra volta abbiamo dato fiducia a Campo Imperatore, perché avremmo voluto continuare a sciare a prezzi accessibili su questa montagna, selvaggia e stupenda, e il prezzo alla fine l'abbiamo fatto noi. Di nuovo però siamo stati traditi da chi lo gestisce e con noi anche tutti coloro che in virtù della riduzione ottenuta hanno rinnovato l'abbonamento".

"Ora diciamo che 200euro non possono più bastare e vogliamo continuare ad essere estremamente pragmatici: dato che gli impianti non sono ancora in funzione a dispetto di un buon innevamento, vogliamo essere risarciti!".

"Siamo pragmatici perché nonostante la situazione abbia davvero dell'incredibile ormai non ci stupiamo più di niente. Troviamo ad esempio avvilente vedere una volta di più, il sindaco Massimo Cialente, il principale responsabile di questa situazione, in seria difficoltà per cacciare tardivamente il presidente del CTGS Alessandro Comola da lui nominato".

"Dopo averlo visto, nella ricostruzione, chino di fronte a tutte le maestà di turno - da Bertolaso a Letta a Barca - il massimo rappresentante comunale è incapace anche di governare i problemi di una municipalizzata, ormai totalmente schiavo dei giochi di potere politico e dello scambio di poltrone su cui il suo governo cittadino si regge; incapace di non prendere in giro i suoi cittadini a 360 gradi e incapace, al di là delle parole, di ridare un rilancio turistico al nostro territorio".

"Il Gran Sasso con i suoi impianti minimali e pubblici è un bene comune che come il centro storico e la sanità, invece che essere protetto e valorizzato, è vittima di una strategia di distruzione dagli scopi poco chiari, ma che di certo non sono d'interesse pubblico, di quello dei cittadini, degli sciatori e degli operatori".

"La sua gestione pubblica non può che prescindere da un radicale allontanamento di tutti coloro che hanno importanti responsabilità in merito per dar vita ad una nuova gestione basata però su una rivoluzione culturale rispetto all'attuale mentalità. Non serve a nulla invece fare sostituzioni ora nel consiglio di amministrazione del ctgs che nella sostanza non cambiano nulla e rispolverano i soliti vecchi nomi".

"L'abbiamo già detto: non pagheremo noi il prezzo di questa politica scellerata, e non lo pagheremo! Paghi chi sbaglia e prende in giro tutte le cittadine e i cittadini".



 



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