La fisica Fabiola Gianotti tra i finalisti per la copertina di Time

 

''Sono molto felice'': l'italiana a capo di uno degli esperimenti che hanno portato alla scoperta del bosone di Higgs, Fabiola Gianotti, chiude l'anno in bellezza, con la notizia che Time l'ha inclusa nella rosa dei finalisti. ''E' stato un anno memorabile per la fisica delle particelle e restera' nella memoria di tutti noi come un anno molto intenso'', ha detto la ricercatrice, dell'Istituto nazionale di Fisica Nucleare (Infn).
 
A rendere possibile la scoperta del bosone di Higgs, l'inafferrabile particella grazie alla quale esiste la massa, sono stati gli esperimenti Atlas, coordinato da Fabiola Gianotti, e Cme, entrambi condotti nel piu' grande acceleratore di particelle del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra. Quella del bosone di Higgs, ha proseguito Gianotti, ''e' una scoperta importantissima, che ci permette di risolvere una delle questioni aperte piu' importanti, che ci hanno accompagnato per 50 anni, ossia ci permette di spiegare perche' le particelle hanno una massa''. Essere arrivati a questa scoperta, ha detto ancora, ''e' una grande soddisfazione, raggiunta grazie ad un tenacissimo lavoro''.
 
Quello che sta per concludersi, ha proseguito, ''e' stato un anno duro, molto intenso. Personalmente ho la sensazione di aver visto la comunita' scientifica del Cern lavorare tutta assieme, con un grandissimo entusiasmo, energia e motivazione da parte di una squadra di giovani. Questo mi ha molto colpito''.
 
A fine dicembre, come accade ogni anno, l'acceleratore Lhc si riposerà per un breve periodo per consentire la manutenzione, ma anche per il risparmio energetico. A fine febbraio, invece, andra' a riposo per due anni. ''Nel frattempo avremo comunque moltissimo lavoro da fare- ha detto Gianotti - perche' i dati raccolti finora sono molto piu' numerosi di quelli attesi''. Nel 2015 la grande macchina tornera' in funzione con un'energia raddoppiata e a quel punto tutto sara' pronto per cominciare ad esplorare i territori sconosciuti di quella che i ricercatori chiamano la ''nuova fisica''.
 
 



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