Quando hai toccato le nuvole, vuoi vedere le stelle da vicino

- di Stefano Leone - Ti sollevi da terra, il decollo è veloce e in men che non si dica le tocchi. Ci vai dentro e ti senti avvolto, accarezzato, quasi protetto e pensi…forse lo incontrerò qui dentro con la sua slitta carica di doni. Ti dici anche che, quel suo palandrano composito in un rosso violento non può non saltarti all’occhio dentro quel candido bianco che ti avvolge. Poi ti viene voglia di prenderle, toccarle, sfiorarle come un bimbo fa con il gigantesco bozzolo di zucchero filato avvolto nel bastoncino. Intorno è tutto bianco, gli unici pinti di riferimento palpabili e visibili sono quelli intorno a te all’interno della cabina. Strumenti, pannelli, breakers, e spie colorate ma tu, tu sei attratto da esse: le regine delle alte quote, le nubi. Formano e disegnano addobbi come fossero pronti per l’albero natalizio, anche il loro bianco assume sfumature diverse a seconda del gradiente termico di umidità e temperatura a quella quota. Poi, all’improvviso, senza accorgerti sei fuori, fuori da quel bozzolo senza fine che ti ha avvolto e sei al di sopra di tutto e di tutti. Sopra di te solo l’azzurro intenso del cielo, sotto un tappeto bianco senza irregolarità. E’ proprio vero anche a Natale la cosa più bella sulla terra è il cielo. E a quel punto, quando hai toccato le nuvole, vuoi vedere da vicino le stelle.



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