Il centro storico si rianima, “assalto” alle bancarelle

 Tra le sciarpe appese e le Befane che dondolano a cavallo delle loro scope, tra gli utensili e i giochi per i bambini, basta spostare di poco lo guardo per scorgere le transenne che coprono con difficoltà i buchi lasciati dalle demolizioni e le macerie rimanenti. Il tipico odore di piadina e cipolla, misto a quello di dolciumi e caramelle, l'aria di festa che si respira nel giorno della fiera dell'Epifania sembra stridere con quelle immagini che non riescono a passare inosservate neanche ai più distratti. La quarta fiera dopo il 2009, la 65esima ufficialmente, diventa subito l'occasione per fare il resoconto di cosa da quel giorno è cambiato. Porta Napoli, all'ingresso della città, fresca di restauro, lascia sperare che in fondo non tutto è fermo, così come qualche palazzo che circonda la villa comunale. Ma davanti all'ex Inail di corso Federico II, o meglio al vuoto che ha lasciato la sua demolizione, non c'è aquilano che non si fermi a ricostruire con il ricordo i portici e i negozi e il passeggio. Non bastano le transenne a cancellare. Come non bastano quelle per il corso, che per la prima volta è tornato ad ospitare per intero i banchi, e a via Zara. Le bancarelle per un giorno riempiono quei vuoti, con i loro colori, con i profumi, con il fiume di gente che si ferma a guardare, a parlare. Persino con le automobili che non trovano parcheggio, come succedeva, in centro, quattro anni fa. Il sole della mattina fa brillare la merce sui banchi: più di 300 regolari, quasi il doppio se si considerano quelli degli abusivi. I loro prodotti vengono da lontano: Pakistan, Marocco, India, Cina. Su fazzoletti colorati o banchetti di legno si ritagliano un angolo tra i sampietrini e promettono prezzi strepitosi. La vigilanza può poco, nonostante le lamentele. «Gli agenti, di concerto con le altre forze dell’ordine, hanno effettuato attività di controllo in maniera attenta ma discreta» come ha spiegato il comandante della polizia municipale, Eugenio Vendrame. Registrate solo alcune situazioni di irregolarità, soprattutto riguardo a fenomeni di abusivismo e piccoli furti. Per quanto riguarda il traffico, la situazione è stata sotto controllo. Si mette da parte anche la crisi, almeno per un giorno. E tutti si lasciano tentare almeno da una calza, una calamita, un maglione, una camicia, una scopa elettrica o un servizio nuovo di piatti di porcellana, prima del calare del sole. Altissima l’affluenza, forse 30 mila persone. In serata rissa davanti allo stadio sedata dai carabinieri.

- da Il Centro -



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