“Via ai progetti in 90 giorni” lo ha annunciato Cialente

«Via libera ai progetti in 90 giorni». È l’annuncio fatto dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, nel presentare le linee guida di un’azione tesa a determinare in tempi brevi l’avvio della ricostruzione con l’apertura dei cantieri più grandi all’Aquila e nelle frazioni, colpite dal terremoto del 6 aprile 2009. Nel cratere del sisma sono in corso polemiche per il fatto che dopo quasi quattro anni è al palo la ricostruzione pesante, quella delle abitazioni classificate «E», cioè gravemente danneggiate. Un blocco causato anche dal mancato completamento del passaggio di consegne dal commissariamento del presidente della Regione, Gianni Chiodi, finito il 31 agosto scorso, e la gestione ordinaria nelle mani degli enti, in particolare dei Comuni. Un passaggio curato dal Governo, in particolare dal ministro per la coesione territoriale, Fabrizio Barca, inviato del premier Monti per le questioni legate al terremoto.

«La svolta» di Cialente è in quattro mosse e si fonda sul cardine principale della scheda parametrica, che sarà disponibile in pochi giorni: una sorta di mini-progetto per stabilire l’ammontare del contributo da rilasciare, superando le pastoie burocratiche della filiera Cineas-Fintecna-Reluis, «il nostro triangolo delle Bermuda dove si inabissano le pratiche per la ricostruzione», ha detto con ironia il primo cittadino. Invece con la scheda parametrica, che conterrà elementi oggettivi sul danneggiamento degli edifici ai quali si riferisce e alla loro riparazione e «che si può compilare in una settimana», l’iter viene accelerato e i cittadini avranno la certezza di quanto spetta loro e potranno dare avvio subito ai lavori.

In attesa che la velocizzazione e lo snellimento delle pratiche e della burocrazia trovi ufficialità in un decreto del presidente del Consiglio dei ministri, la cui pubblicazione dovrebbe avvenire entro metà marzo, la Giunta comunale ne ha deliberato i tratti essenziali venerdì scorso, per dare «un segnale alla popolazione che la situazione è migliorata». «Nel frattempo anche chi ha depositato i progetti alla filiera e non ha ancora ottenuto l’ok potrà scegliere di optare per la nuova procedura non perdendo l’ordine di presentazione», ha spiegato l’assessore alla Ricostruzione, Pietro Di Stefano.

Le priorità saranno definite con un accordo tra il Comune e l’Ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila, guidato da Paolo Aielli, e che terranno conto di alcuni requisiti: innanzitutto verranno privilegiati gli edifici che si trovano sull’asse centrale, «il cuore sociale ed economico della città», poi si terrà conto dei progetti che arriveranno prima, quindi la cantierabilità degli interventi proposti. Il vero nodo sarà decidere chi partirà subito e chi dovrà, invece, aspettare: però secondo Di Stefano «si tratta di un falso problema perché fino a ottobre gli 800 milioni basteranno per tutti». «Nel frattempo - ha aggiunto - bisognerà partire con il pressing verso il futuro governo per far mettere altri soldi sul capitolo L’Aquila». Anche se Di Stefano ha sottolineato che «da questo punto di vista ho avuto ampie rassicurazioni da Pier Luigi Bersani». Cialente ha aggiunto che se il centrosinistra vincerà le elezioni, Bersani ha già preso l’impegno «di trovare le risorse che ci servono».

 



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