Bollette Case, cominciate a pagare le rate e i conguagli li facciamo alla fine dei controlli

 Ci vorranno sei mesi per verificare, appartamento per appartamento, i reali consumi sulle utenze di luce, gas e acqua, effettuati dagli inquilini del progetto Case. Ma intanto, sui circa 10 milioni di euro che il Comune deve pagare a Enel Energia, Enel Gas e Gran Sasso Acqua, va versata, entro il 31 gennaio, la prima rata di 300mila euro. Altrimenti si rischia anche la sospensione dell'erogazione dei servizi. Per questo, il sindaco Massimo Cialente chiede ai cittadini di iniziare a ottemperare ai pagamenti richiesti nelle maxi bollette piovute sulle teste degli assegnatari degli oltre 4000 alloggi. Una volta finiti i controlli individuali, che secondo Cialente sono partiti da due giorni, si procederà con gli eventuali conguagli. Ma i cittadini non ci stanno. La posizione è emersa chiara, ieri, durante la riunione della commissione bilancio, presieduta dal consigliere comunale Giustino Masciocco. Un confronto molto partecipato e aperto al pubblico, alla presenza, oltre del sindaco, degli assessori Fabio Pelini e Alfredo Moroni. La discussione è poi continuata in una’assemblea cittadina, convocata in serata nel tendone di Bazzano. Sul piatto, ancora la spinosa questione delle cosiddette bollette pazze inviate dal Comune agli inquilini dei 19 agglomerati del progetto Case. Si tratta delle spese relative a acqua, luce e gas, per il periodo che va da aprile 2010 a novembre 2012, per un totale di 32 mesi. Agli assegnatari degli appartamenti sono arrivate fatture esorbitanti, che vanno da 3000 fino a 5500 euro. Chi vuole saldare in un'unica rata, deve farlo entro il mese di febbraio. La rateizzazione prevista è invece di 18 mesi. «La principale contestazione», spiega il consigliere comunale Angelo Mancini «è che queste bollette non sono state emesse in base ai singoli e reali consumi, ma il Comune, dovendo sborsare circa 10 milioni di euro alle aziende, ha utilizzato un coefficiente pari a 0,053 euro al giorno a metro quadro, riservandosi poi eventuali conguagli». Per Mancini andava invece fatta una ricognizione preliminare, appartamento per appartamento. Il sindaco ha annunciato che le verifiche sono partite e che serviranno circa sei mesi per concluderle. Ma nel frattempo il Comune deve versare la prima rata di 300mila euro. Da qui l'invito ai cittadini: intanto iniziate a pagare e poi, una volta visti i singoli consumi, ci saranno i conguagli. «Anche su questo» sottolinea Mancini «non siamo d'accordo. Dal punto di vista giuridico, iniziando a pagare le prime rate, si acconsente all'intero pagamento. Sulle bollette poi si parla di acconto. Cosa significa? Inoltre, dai nostri calcoli, con il conteggio fatto dal Comune in realtà si incassano 2,5 milioni di euro in più rispetto ai 10 milioni». Altra contestazione: all'interno dello stesso bollettino sono state messe anche le spese relative agli spazi esterni, come la manutenzione del verde e l'illuminazione: spese che chi non vive nel progetto Case non ha mai dovuto pagare. E ieri pomeriggio, durante la riunione, è venuto anche fuori che ci potrebbe essere un errore negli indici usati per il calcolo dei consumi dell'acqua: «Questo calcolo andava fatto solo per 18 mesi» aggiunge Mancini «e non per 32, in quanto i contatori dell'acqua sono attivi da 14 mesi. Da ciascuna bolletta vanno quindi tolti mediamente 500 euro. Gli uffici comunali se ne occuperanno, ma in conclusione siamo di fronte ad un caos totale. E la soluzione, finora, non si è trovata. Finirà che ci sarà chi paga e chi no. Almeno si rateizzi a 36 mesi, per non gravare troppo sulla tasche già vessate dei cittadini».
 



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