Tarsu 2009-2010, sì del ministero allo sconto del 60% sulle bollette

 Le bollette Tarsu relative alleannualità 2009-2010 vanno pagate ma con la riduzione del 60% sull’importo richiesto. La soluzione, dopo l’invito a congelare i pagamenti arrivato dallo stesso Comune che pure aveva inviato a migliaia di cittadini le cartelle senza sconto, è stata trovata ieri al termine dell’incontro, che si è tenuto al dipartimento federalismo fiscale del ministero dell'Economia, tra il direttore generale Paolo Puglisi, il sindaco Massimo Cialente l'assessore Lelio De Santis. Un incontro durato due ore, mentre all'Aquila già circolavano comunicati di fuoco di alcuni consiglieri d'opposizione. «Il dottor Puglisi ha compreso le nostre ragioni», ha detto De Santis, che questa mattina spiegherà in una conferenza stampa, cosa dovranno fare i cittadini per usufruire dell'abbattimento del 60%. « Dalla riunione è uscito un fatto oggettivo: la riduzione del 60% riguarda le bollette della nettezza urbana relative al 2009-2010 a prescindere dalla data in cui sono state messe a ruolo le cartelle. E senza fare distinzioni tra chi ha presentato le certificazioni previste dalla normativa e chi no. Puglisi ha, in sostanza, riconosciuto che il Ministero ha male interpretato il quesito posto dagli uffici del Comune. Un’interpretazione sbagliata che ha messo fuori strada anche il dirigente del settore che ha poi disposto l’invio di quelle cartelle senza le necessarie decurtazioni». Un'ammissione di responsabilità che toglie dalle mani del sindaco una patata davvero bollente. «Un problema scottante e quasi di emergenza sociale», ha ammesso l'assessore De Santis. «Certo», si è lasciato poi sfuggire, «gli uffici hanno avuto un po' di fretta nell'inviare quelle cartelle pazze». Insomma, «il caso Tarsu» sarebbe frutto di interpretazioni frettolose che hanno messo il Comune nella scomoda condizione di dover correre ai ripari. Qualche giorno fa De Santis aveva riformulato il quesito al Ministero che ieri ha ingranato la retromarcia. Intanto, sull’altro fronte rovente, quello delle bollette forfettarie inviate agli inquilini del Progetto Case, si registrano altre proteste. Il sindaco Cialente l’altro giorno ha escluso la possibilità di una sospensione dei pagamenti. «Stiamo effettuando la lettura dei contatori e presto tutti potranno ricevere le cartelle con i consumi reali. Intanto, però, sarà necessario pagare le prime rate degli importi forfettari». Una strada che non trova d’accordo i cittadini e neppure alcuni gruppi consiliari. Martedì scorso, nell’incontro alla Tenda Amica di Bazzano gli inquilini del Progetto Case hanno ribadito «di voler pagare il dovuto«ma vogliamo sapere nel dettaglio cosa stiamo pagando e se le somme sono state conteggiate correttamente». I cittadini insistono sull’elaborazione, già oggi nel corso della riunione di giunta, «di una delibera che preveda il calcolo corretto degli importi da pagare e l'annullamento dei bollettini che potranno essere utilizzati, solo per le prime rate». Contro il sindaco si scatenano anche Appello per L'Aquila, l'associazione Cittadinanze e il consigliere del gruppo L'Aquila città aperta, Roberto Tinari. Per Cittadinanze «Il conteggio sui consumi del gas, certamente indispensabile, riguarda meno del 60% della somma complessiva addebitata agli inquilini. Rimangono aperte le problematiche relative ai colossali errori sulla quota acqua che producono un aggravio di 1400 euro non dovuti a carico degli inquilini e di ulteriori 1400 euro giustificati con il lavoro del Sed». E sono partite anche le prime opposizioni al pagamento delle contestate bollette da parte dell’Adusbef.
 



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