Il presidente del Centro turistico: stagione deludente ora pensiamo alla privatizzazione

 Guarda già al futuro, il presidente del Centro turistico del Gran Sasso, Umberto Beomonte Zobel, nel tracciare un primo bilancio della stagione bianca sulla stazione sciistica di Campo Imperatore. Una stagione partita in ritardo, e accompagnata dalle polemiche, che «ha risentito della pubblicità negativa e delle avverse condizioni meteorologiche», facendo registrare finora un calo nelle presenze, ma che potrebbe continuare anche fino ad aprile. Il presidente del Centro turistico non si ferma ai numeri e sta lavorando per il rilancio della montagna aquilana: a fine mese sarà pronto il piano industriale, con la riorganizzazione del personale. Va avanti l’operazione di privatizzazione dell’azienda, che potrebbe prevedere l’ingresso nella società di uno o più soci privati. E poi, c’è un progetto di investimenti, soprattutto su impianti e strutture, per cui servono almeno 16 milioni di euro. «A causa dei noti problemi alla seggiovia delle Fontari», spiega Beomonte Zobel, «siamo partiti in ritardo, saltando il periodo di Natale. Gli ultimi giorni di dicembre c’è stato il pienone, ma a gennaio le presenze sono diminuite, rispetto alle stesso periodo dell’anno precedente, soprattutto per il maltempo. A febbraio, grazie anche all’ottimo innevamento, dovremmo rimetterci in pari e magari sarà possibile andare avanti fino ad aprile. Certo, le polemiche che hanno preceduto questa stagione sciistica si sono tramutate in una pubblicità negativa, in particolare tra i turisti. Ma è inutile stare a piangersi addosso: adesso è tempo di pensare al futuro, di gettare le basi per un vero rilancio del Gran Sasso». Il primo passo è il ripianamento del bilancio, ottenuto anche con il contenimento delle spese per il personale: «A fine mese sarà presentato il nuovo piano industriale, che entrerà in funzione entro aprile, con la riorganizzazione e l’alleggerimento della pianta organica. Sono già otto i lavoratori stagionali transitati in altre aziende del Comune e continueremo su questa strada, che ci permetterà di risanare i conti delle passate gestioni». Il futuro del Ctgs non potrà prescindere dalla privatizzazione della società, di cui si parla ormai da anni. «Per risanare i conti e pensare agli investimenti», aggiunge il presidente del Centro turistico, «è necessario l'ingresso di uno o più soci privati e resta in piedi anche il discorso con Invitalia. È chiaro che siamo davanti a una svolta e vanno prese decisioni importanti. Con l’appoggio del sindaco Massimo Cialente stiamo programmando una serie di interventi, che prevedono il recupero e l’ampliamento delle strutture ricettive e alberghiere e degli impianti di risalita. Un piano complesso, per cui servono almeno 16 milioni di euro». Tra gli obiettivi del presidente c’è anche lo sviluppo del turismo estivo sul Gran Sasso e il recupero del patrimonio edilizio del Ctgs. La seggiovia delle Fontari, ormai obsoleta, sarà sostituita entro il 2013 e sono previste nuove opere, dal collegamento con Montecristo alla nuova seggiovia dalla Scindarella fino a Vallefredda.

- da Il Centro -



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