Piano neve, le critiche di Visconti e dai paesi

Ancora una volta qualche centimetro di neve è riuscito a creare problemi alla viabilità e disagi ai cittadini. Proteste nei confronti della Provincia, per il mancato spargimento di sale, sono arrivate dalla zona alta di Sassa e da Preturo. Strade trasformate in piste ghiacciate, così come è accaduto in alcuni quartieri Case, in particolare a Coppito e Cese di Preturo. E non sono mancati gli incidenti. Lungo la statale 17, tra Ponte San Giovanni e la stazione di Sassa, alcune auto sono uscite fuori strada. Illesi gli occupanti. A Pettino, intorno alle 9, si è verificato un tamponamento nel quale sono rimaste coinvolte sette auto. L’incidente, anche in questo caso provocato dalla neve, è accaduto davanti alla chiesa di San Francesco dove ieri mattina i bambini e le insegnanti della Dottrina Cristiana si erano dati appuntamento per festeggiare il carnevale. Anche in questo caso non ci sono stati feriti, ma le proteste per il mancato passaggio dei mezzi spartineve e spargisale sono state tante. A scendere in campo contro il piano neve, in particolare quello messo a punto dal Comune, è anche il climatologo Guido Visconti. «La sensazione è che gli assessori competenti siano ancora convinti che L’Aquila sia una città della fascia tropicale non ci abbandona. Il risultato è che se qualcuno si è avventurato alle 8 di mattina per le strade che dalle new town vanno verso quella che una volta era la periferia dell’Aquila hanno trovato uno spettacolo, ma anche delle strade, che ricordavano vagamente la Siberia. Per cui una operazione semplice come quella di portare i figli a scuola era a rischio della vita. Un piano neve dovrebbe prevedere uno sgombero delle principali vie di accesso a quello che è rimasto della città e delle vie di uscita da paesi e new town del circondario. Il tutto la mattina presto. Questo per garantire l’accesso alle scuole e agli uffici altrimenti il Comune dovrebbe avere il coraggio di dichiarare “giorno di neve eccezionale” e chiudere tutto. Invece la meteorologia che viene trascurata inizialmente viene poi implorata perché il tempo migliori, esca il sole e tolga dai guai i dirigenti comunali». Per Visconti «pare che l’amministrazione non veda più le rovine del centro ma si interessi di progetti surreali come il sottosuolo di Piazza Duomo, la smart city, la trasformazione di Piazza d’Armi in una specie di Central Park. A discutere di questi progetti onirici vengono convocati professori in pensione, giovani azzeccagarbugli, mentre gli ambulanti rimangono confinati in una specie di lager a Piazza d’Armi e potrebbero essere ospitati in Piazza Duomo (sopra). È lo stesso comune che in una sbandata freudiana sta tagliando tutti gli alberi della città forse per renderla più simile a una metropoli tentacolare». -Da Il C entro-



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