Mancavano i pilastri sismici alla facoltà di Ingegneria di Roio

L’ala della facoltà di Ingegneria di Roio è crollata per mancanza di pilastrini antisismici. Lo hanno ribadito ieri in aula il consulente del pm Fabio Picuti, l’ingegnere Paolo Venditti e l’architetto Margherita Aledda, anche lei consulente del pm. I due periti hanno sostanzialmente confermato le accuse in capo ai progettisti e collaudatori. Sotto accusa ci sono i progettisti Gian Ludovico Rolli, 79 anni, di Roma, Giulio Fioravanti, 67, di Roma, e Massimo Calda, 63, di Bologna. Sono accusati per avere redatto il progetto architettonico e variante dell’area di ingresso del corpo A in modo incompleto e carente, tra il 1988, quando fu assegnato l’incarico, e il 1994, periodo della realizzazione. Imputati anche gli ingegneri Carmine Benedetto, 47 anni, aquilano, direttore di cantiere, Ernesto Papale, 59, di Roma, direttore dei lavori, Sergio Basile, 78, e Giovanni Cecere, 82, questi ultimi due collaudatori. Secondo Venditti le murature sono state realizzate in fase esecutiva e costruttiva in difformità sia da quanto previsto nella impostazione generale del progetto, sia da quanto raccomandato dai depliant forniti dalla società produttrice dei blocchi utilizzati; muratura realizzate «in maniera totalmente scorretta e in spregio delle più comuni tecniche di costruzione secondo le regole dell’arte». Per Venditti si sarebbe dovuto tenere presente «il buon senso e le regole del buon costruire». «Le pareti di tamponamento – sempre secondo il consulente – erano state sistemate senza alcun ancoraggio alla struttura portante costruita da un telaio in cemento armato né alcun irrigidimento». Di parere contrario le difese secondo le quali le accuse andrebbero individuate nei confronti della ditta esecutrice delle opere. L’udienza è stata aggiornata al 18 febbraio. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Giulio Agnelli e Raniero Marinucci.

    
 



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