Ricostruzione, il ministro Barca ha visitato Assergi, Camarda e Paganica

 Il ministro Fabrizio Barca in visita nei centri del cratere sismico, in attesa di lanciare un’iniziativa prevista per il 21 marzo, giorno annunciato dal delegato del governo Monti per la ricostruzione come quello dell’avvio della «primavera aquilana». Lo scorso fine settimana Barca è stato avvistato in diversi centri dell’Aquilano, comprese le frazioni di Paganica, Camarda e Assergi, da dove si è spostato sulle piste da sci. Intanto l’assemblea cittadina, al termine degli incontri del ciclo «Il piatto è servito: le responsabilità della mancata ricostruzione», ribadisce i nodi da sciogliere. Circa il decreto attuativo del decreto Barca, si legge in una nota dell’assemblea, «è emersa una promiscuità tra norme di livello nazionale (come quelle sismiche o ministeriali) e norme urbanistico-pianificatrici, proprie del livello comunale e regionale, con conseguente incertezza delle procedure amministrative, a tutto danno dei cittadini. Le stesse “schede parametriche”, anziché rappresentare una panacea per tutti i mali verificatisi, potrebbero, secondo gli Ordini professionali, potenzialmente costituire un freno a un più spedito e non rinviabile processo di ricostruzione». Quanto alla pianificazione strategica, sono stati posti a confronto il Piano Ocse (L’Aquila 2030) e il non vincolante Piano Strategico comunale (L’Aquila 2020), «evidenziandone i numerosi punti deboli e avanzando concrete proposte di intervento, tra cui il varo di una serie di schede- progetto immediatamente cantierabili». Si è parlato anche di piano di ricostruzione che, per l’assemblea, «ha rivelato tutta la sua fragilità operativa, data l’incertezza delle procedure tecnico-amministrative e la sostanziale carenza di supporti finanziari. Si è inoltre invocata l’immediata costituzione di un ufficio comunale a esso dedicato che lavori in perfetta sussidiarietà con Regione e Provincia». L’assemblea ha affrontato anche il tema della variante di salvaguardia e assestamento. «Si è reclamata», recita ancora il documento, «la tempestiva adozione di una “variante di salvaguardia e assestamento” al Prg che potrebbe dare in tempi brevi (120/180 giorni) una prima risposta organica, nonché una decisiva accelerazione all’inadeguato piano di ricostruzione sin qui proposto dall’amministrazione». L’assemblea ha inoltre denunciato «i clamorosi e ingiustificati ritardi nella ricostruzione del centro storico dell’Aquila, delle frazioni e degli altri Comuni del cratere. Improcrastinabile è rilevare e conoscere l’entità finanziaria dei progetti già presentati (anche per la periferia) e non ancora definiti; le risorse effettivamente disponibili e i criteri della loro destinazione (edifici pubblici e privati, spese pregresse per puntellamenti). Si è rilevata, inoltre, l’assoluta necessità di adottare un non più rinviabile cronoprogramma annuale che consenta scientificamente di conoscere quali edifici e dove saranno ricostruiti; quanti cittadini rientreranno nelle loro case; quanti uffici pubblici, esercizi commerciali e servizi verranno ricollocati, in modo da avere un piano esaustivo dei futuri interventi». Verrà realizzato un «libro bianco» su questi temi. Chi fosse interessato ad apportare il proprio contributo a queste problematiche può inviare una mail al seguente indirizzo: [email protected] .
 



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