Concorsone, proclamati i 300 vincitori

 un’esperienza che rifarei, ma lo dico solo adesso, col senno di poi». Tira un sospiro di sollievo Stefania Parisse, laureata in Economia e commercio, vincitrice del Concorsone nella sezione CF7A per istruttore direttivo contabile. Trentacinque anni ad aprile, Stefania ha già lavorato nella filiera della ricostruzione all’interno degli uffici Fintecna, maturando esperienza sul campo in uno degli sportelli più trafficati nella caserma della Guardia di finanza a Coppito. A fine dicembre il contratto è scaduto e l’unico modo per continuare a lavorare era superare il Concorsone: «Sono stata una settimana a Roma per le prime prove». Una settimana molto impegnativa, con le prove attitudinali, per la prima scrematura. Ma Stefania non ha mai avuto veramente paura di non farcela: «Ho affrontato con impegno tutte le prove, ho studiato sapendo che per me era un’opportunità che non potevo certo lasciarmi scappare. Di questi tempi i contratti a tempo indeterminato non piovono certo dal cielo. Sono contenta», aggiunge, «che qualcuno dei miei colleghi sia riuscito a passare le prove. Insieme a loro comincerò questa nuova avventura». (fab.i.)
L'AQUILA Tutto pronto per le assunzioni. In cinque mesi e tre giorni sono state concluse le procedure del concorso per la ricostruzione dell'Aquila e dei 56 comuni del cratere sismico. Il 26 febbraio i 300 vincitori saranno assegnati agli enti locali. E proprio alle amministrazioni si rivolge il ministro Fabrizio Barca, che chiede di predisporre velocemente i contratti. Ma mentre il presidente del Formez Carlo Flammet elogia la trasparenza e la correttezza del concorsone, per il consigliere comunale Angelo Mancini si prospettano nuovi ricorsi, dopo quelli già pendenti al Tar del Lazio. VINCITORI. Da Roma il Formez PA, che ha gestito il concorso, ufficializza i dati definitivi e fornisce l'identikit dei vincitori: giovani, con età media di 34 anni, preparati e per la maggior parte donne. Gli abruzzesi sono 185, il 61,6%. Su 37mila candidature iniziali, si è arrivati a proclamare 206 persone per i 300 posti previsti: chi ha vinto in più profili professionali, dovrà esprimere una scelta e gli altri 94 assunti verranno attinti fra le graduatorie degli idonei. Secondo Flammet, «con questo concorso vengono smentiti molti stereotipi tipici della pubblica amministrazione». «Smentita innanzitutto la lentezza della burocrazia, superando centinaia di opposizioni, ricorsi, denunce e varie strumentalizzazioni», afferma. «Questo è stato possibile perché ministeri, Formez, Comuni e commissione interministeriale hanno lavorato con l’ obiettivo di dare ai migliori giovani del Paese la possibilità di supportare la ricostruzione. Smentita la poca trasparenza e i favoritismi», aggiunge il presidente Formez, «e infine smentito che non c’è spazio per il merito, per i giovani, per le donne, verso il capitale umano del Mezzogiorno». Il ministro Barca sollecita ora gli Enti locali ad essere veloci nel contrattualizzare questi 300 nuovi lavoratori: «In pochi giorni bisogna fare loro i contratti». ACCETTAZIONE. I vincitori sono stati convocati con telegramma a presentarsi martedì 26 all’Aquila, Auditorium Renzo Piano, nella zona del Forte Spagnolo, dove, alla presenza del capo di gabinetto del ministro per la Coesione territoriale, del presidente della commissione interministeriale, del sindaco dell'Aquila e del presidente Formez, sceglieranno, nel rispetto delle graduatorie, la sede di lavoro e, nei casi dei plurivincitori, la classe di concorso. RICORSI. «Il concorsone è un pasticcio che alimenterà nuovi ricorsi, che può rinviare tempi delle assunzioni e quindi della ricostruzione». L'allarme è del consigliere comunale dell'Idv-L'Aquila oggi Angelo Mancini, che fa leva sulla riserva del 50% prevista nel bando: «In base alla normativa, l’istituto della riserva può operare solo nei confronti dei concorrenti che abbiano acquisito il diritto lavorando nella medesima amministrazione che li assume. Il Comune dell’Aquila, i Comuni del cratere, Province e Regione, quindi, possono assumere i soli riservisti che abbiano prestato servizio nelle rispettive amministrazioni. Ma le gradutorie finali non rispettano tale previsione di legge».


 



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