Gli alpini dell’Aquila tra i bimbi di Farah

L’orfanotrofio di Farah può essere considerato una piccola parte d’Italia in Afghanistan perché è stato il Contingente italiano a ristrutturalo nel 2010 e sono i reparti italiani, che si susseguono alla guida della Task Force South, attualmente comandata dal colonnello Riccardo Cristoni, che continuano a supportarlo costantemente con donazioni, progetti e attività varie. Questa è la volta degli alpini del 9° reggimento dell’Aquila, alla guida delle forze della coalizione nella provincia di Farah a partire dal mese di settembre, che hanno «adottato» l’orfanotrofio e, almeno una volta al mese, vanno a donare generi di prima necessità, abiti e scarpe, asciugamani ed anche medicinali per il locale ambulatorio. L’orfanotrofio di Farah è una struttura pubblica che ospita circa 250 bambini dai 4 ai 18 anni e circa 65 bambine, al cui interno vengono svolte attività didattiche, sportive e dove i bambini possono dormire e usufruire della mensa, mentre altri alla sera tornano a casa per passare la notte. L’accoglienza è sempre molto calorosa e gli alpini, i bersaglieri e i carabinieri della Task Force South sono sommersi dall’interesse e dalla curiosità dei bambini. In particolare le bambine possono parlare e giocare con alcune militari donna del Female engagement team, un gruppo selezionato di volontarie che ha frequentato un apposito corso sugli aspetti peculiari della cultura afgana e sul ruolo delle donne nella società afgana. A volte anche il medico della base si reca al locale ambulatorio per delle visite ai piccoli amici afgani e per dare indicazioni all’infermiera dell’orfanotrofio su come trattare i malanni di stagione, per le cose più importanti vengono indirizzati all’ospedale di Farah. Ogni visita è anche una piccola festa, e le file sono sempre lunghe, perché chi viene visitato riceve un piccolo giocattolo, un orsacchiotto. I bimbi afgani hanno subito capito il meccanismo, ma nessuno viene respinto, anche questo fa parte del gioco e alla fine sono tutti contenti che è la cosa più importante. Le visite all’orfanotrofio sono state anche l’occasione per incontrare altre realtà sociali della zona come le rappresentanti del Social afghan women foundation, un’associazione nata per la formazione professionale delle donne, l’informazione sui diritti delle donne e il supporto alle vedove.

 



Condividi

    



Commenta L'Articolo