Continua lo sciame sismico nel distretto del Gran Sasso

Non accenna a placarsi lo sciame sismico che da molto tempo sta interessando la zona al confine tra le province dell’Aquila e di Teramo. Anche ieri il terremoto ha dato segnali, soprattutto in serata, con tre scosse in mezzora, a distanza di pochi minuti l’una dall’altra. In mattinata, alle 6.50, si era registrato un evento di magnitudo 2.3. Nel pomeriggio, poi, la sequenza ravvicinata: magnitudo 2.3 alle 19.10, 2.1 alle 19.33 e 2.0 alle 19.41. L’epicentro della prima e della terza scossa era localizzato tra i Comuni di Crognaleto, Fano Adriano e Pietracamela, tutti nel Teramano, rispettivamente ad una profondità di 15,8 chilometri e 14,3 chilometri; la seconda a Crognaleto, ad una profondità di 15,2 chilometri. La zona interessata dallo sciame, come hanno evidenziato i sismologi negli ultimi giorni, è quella al confine tra il massiccio del Gran Sasso e la catena della Laga. Un’area che già in parte si era attivata subito dopo il 6 aprile 2009 con scosse anche molto forti (magnitudo superiore o uguale a 5). L’ultimo evento di una certa importanza è stato quello di venerdì notte, alle 3.54, con magnitudo 3.4. Una scossa distintamente avvertita sia all’Aquila che nel Teramano.
 



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